La denuncia social fatta da Alessandra, ex fidanzata del trapper Faneto, sta facendo il giro della rete. Quel “vengo e ti distruggo di nuovo” rimbomba tremendamente alle orecchie di chi ha ascoltato e visto i filmati diffusi dalla ragazza che in una diretta social ha ringraziato tutti coloro che le stanno esprimendo solidarietà. Le foto dei lividi della giovane e le minacce rivolte a lei e alla sua famiglia hanno portato la Procura di Milano ad aprire un fascicolo contro Valentin Antonio Segura, nome del trapper italo-dominicano che nel frattempo ha chiuso il suo profilo Instagram.
Lascia riflettere come la ragazza, vittima di violenze fisiche e psicologiche, aveva già denunciato l’artista in passato e ha dovuto diffondere contenuti sensibili per ottenere l’attenzione della giustizia. Le foto e i video pubblicati nella giornata di ieri su Instagram dalla giovane Alessandra sono solo l’ultimo capitolo di come alcuni artisti della scena trap si rendono protagonisti di episodi violenti.
Un altro cantante noto alle forze dell’ordine è Shiva, al secolo Andrea Arrigoni. Il ventiseienne milanese nell’ottobre 2023 è stato arrestato dalle forze dell’ordine per possesso illegale di armi da fuoco e per aver sparato ai lottatori di MMA Walter Pugliesi e Alessandro Maria Rossi. Dopo mesi tra carcere e domiciliari, lo scorso marzo Shiva è stato condannato in appello a 4 anni e 7 mesi con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Per non parlare di Baby Gang, trapper di origine marocchina tra i più ascoltati della sua generazione. Il suo numero di fermi confrontato con Shiva rendono quest’ultimo un esempio modello. Proprio lo scorso settembre Zaccaria Mouhib (questo il suo nome all’anagrafe) è stato arrestato come il collega per detenzione illegale di armi da fuoco. A sua difesa, l’italo-marocchino necessitava dell’arma per “proteggere” una collana dal valore di oltre 200.000 euro. Circa tredici giorni fa, è stato messo agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per intraprendere un percorso di disintossicazione.
Tra i suoi precedenti, va sottolineata la condanna della Corte di Cassazione nei suoi confronti e per il collega Simba La Rue per una rissa (la cosiddetta “faida tra trapper”) avvenuta in Corso Como a Milano nel luglio 2022. La Rue, il cui vero nome è Mohamed Lamine Saida, attualmente si trova nel carcere di San Vittore e ci rimarrà almeno fino al 2032.
Oltre ai suoi diversi arresti, Mouhib si è reso protagonista di un altro episodio controverso. Durante il One Day Music Festival 2025 che si è tenuto lo scorso 1° maggio alla Plaia di Catania, ha effettuato una videochiamata con Niko Pandetta, cantautore neomelodico e trapper siciliano. Non ci sarebbe niente di male, se non fosse che Vincenzo Pandetta (vero nome del cantante) si trovava detenuto nel carcere di Nuoro per scontare una condanna di 4 anni e 5 mesi per spaccio di droga ed evasione.
La condanna è avvenuta l’11 ottobre 2022 e Pandetta, che nel frattempo diffondeva messaggi sui suoi canali social, non si è consegnato alle autorità che lo hanno rintracciato dopo oltre una settimana in un bed and breakfast milanese con addosso 12.000 euro in contanti.
Sesso, droga, rabbia e potere sono le basi per scrivere un testo musicale degno di poter essere definito trap. Ciò che i trapper (ma non solo loro) a volte dimenticano quando pubblicano un loro brano è che ad ascoltarli ci sono milioni di giovani che li prendono come esempio nella fase adolescenziale della loro esistenza. E allora ecco che aumenta il susseguirsi di episodi noti alla cronaca nera come femminicidi, violenze e furti. Il tutto senza voler mettere in secondo piano lo spaccio di droga. Poi se assieme ai testi, questi “artisti” decidono di rendersi protagonisti di fatti che con la musica non hanno nulla a che vedere ecco che il dado è tratto. E non si può più tornare indietro.
Paolo Gabriel Fasano









