Dal 30 dicembre 2024 molti trattamenti saranno gratuiti: dalla celiachia all’assistenza protesica

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A partire dal 30 dicembre 2024 entrerà in vigore il provvedimento, approvato in Conferenza Stato-Regioni, sul nuovo decreto del Ministero della Salute, in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze; esso apporta delle modifiche al Dm 23 giugno 2023 “Decreto Tariffe”.

Negli scorsi giorni, infatti, è stato aggiornato dopo ben 28 anni il tariffario delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e dopo 25 anni quello relativo all’assistenza protesica, rinnovando in totale 1.113 tariffe su 3.171 facenti parte del nomenclatore; fra queste prestazioni, alcune diverranno del tutto gratuite, altre prevedranno il solo pagamento del ticket. L’investimento programmato, volto all’adeguamento delle tariffe, si aggira intorno ai 550 milioni di euro, cui si aggiunge una spesa di 147,3 milioni per la finanza pubblica derivante dal nuovo nomenclatore. Inoltre, per assicurare una revisione delle tariffe correlata ai costi necessari alle prestazioni, è stato introdotto un aggiornamento con cadenza biennale.
Si tratta di un sostanziale passo in avanti per tutte le fasce della popolazione, specialmente quelle più fragili dal punto di vista economico: fra le prestazioni di specialista ambulatoriale, si potrà usufruire gratuitamente o con notevoli agevolazioni di trattamenti per la procreazione assistita, inclusi nei Lea, ossia Livelli essenziali di assistenza; ancora, sono garantiti cure per la diagnosi e monitoraggio della celiachia, trattamenti di enteroscopia, gli screening neonatali e la consulenza genetica. Analogamente, è prevista l’erogazione di prestazioni innovative come l’adroterapia, la radioterapia con braccio robotico e la radioterapia stereotassica.
Fra le prestazioni per la specialistica protesica, invece, sono compresi ausili informatici di comunicazione, apparecchi acustici a tecnologia digitale, sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo ed arti artificiali a tecnologia avanzata.
Tra i Lea (Livelli essenziali di assistenza) si conta anche l’endometriosi, una patologia ginecologica cronica, spesso invalidante per le donne che ne sono affette, che in Italia ammontano a 3 milioni; dunque, oltre a essere riconosciuta come malattia, viene fornita la possibilità di accedere a cure specifiche per una condizione delicata e dolorosa di frequente sottovalutata.
Maria Elide Lovero
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