Il 18 novembre 1787 nasceva Louis Daguerre, il pioniere della fotografia

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Il 18 novembre 1787 Louis Daguerre nasceva a Cormeilles-en-Parisis, cittadina nei pressi di Parigi: si tratta di uno degli inventori più influenti del XIX secolo, noto soprattutto per la creazione del dagherrotipo, il primo processo fotografico pratico e commerciale che segnò l’inizio della fotografia come noi la conosciamo oggi.

 La sua carriera iniziò nel mondo dello spettacolo e della scenografia: infatti, prima di dedicarsi alla fotografia, operò come pittore e architetto di scene per il teatro. La sua esperienza nell’arte visiva e nella rappresentazione spaziale gioca un ruolo importante nel suo futuro sviluppo fotografico, poiché era abituato a pensare in termini di luce, ombra e prospettiva.
Nel 1829, Daguerre entrò in contatto con Joseph Nicéphore Niépce, considerato anche lui un pioniere della fotografia. Niépce, che aveva inventato il primo processo fotografico permanente nel 1826, aveva cercato una tecnica che fosse più veloce e pratica. Daguerre, allora, si unì a lui nelle ricerche con la speranza di perfezionare la fotografia.
Nel 1833, tuttavia, Niépce morì, ma Daguerre proseguì il lavoro, sviluppando il processo che sarebbe diventato il dagherrotipo. Quest’ultimo rappresentò un notevole miglioramento rispetto alle tecniche precedenti: una lastra di rame rivestita di argento veniva sensibilizzata alla luce mediante vapori di iodio, e successivamente esposta alla luce per ottenere un’immagine. Dopo l’esposizione, la lastra veniva sviluppata con vapori di mercurio e fissata con una soluzione di comune sale da cucina, rivelando così un’immagine chiara e nitida.
Nel 1839, Daguerre annunciò pubblicamente la sua invenzione e la presentò all’Accademia delle scienze di Parigi: la sua creazione si differenziava dalle tecniche precedenti per la qualità dell’immagine e la velocità del processo. Infatti, rispetto alle esposizioni che richiedevano ore, il dagherrotipo riduceva il tempo di esposizione a pochi minuti e produceva immagini precise che non si deterioravano, tali da far assomigliare i ritratti a delle miniature pittoriche.
Per via del costo elevato del processo, il dagherrotipo divenne un lusso riservato alle classi abbienti, bensì presto si diffuse anche presso la borghesia. Così, la fotografia iniziò ad affermarsi come una forma d’arte e un mezzo per la documentazione storica e, in pochi anni, nuove tecniche come il collodio umido e la fotografia su carta vennero sviluppate, e queste tecniche superarono il dagherrotipo sia per la loro maggiore praticità sia per la possibilità di produrre più copie di una singola immagine. Daguerre morì nel 1851, ma la sua capacità di rendere la fotografia accessibile al grande pubblico segnò un passo cruciale nella storia della comunicazione visiva e dell’arte e non scomparirà mai dalla storia.
Maria Elide Lovero
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