L’astensionismo tra il corpo elettorale continua a crescere

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Le ACLI di Puglia raccolgono questa nuova sfida e aprono una discussione con tutte le forze politiche e sociali

Vincenzo Purgatorio, Presidente Acli Puglia: questa nostra iniziativa la lanciamo proprio in ricorrenza della Festa della Repubblica

BARI, 01.06.2023 – Le Acli di Puglia raccolgono il dissenso dei cittadini che si manifesta attraverso la non partecipazione al voto e rilanciano con forza questo tema nel dibattito tra forze politiche, sociali, sindacali, associazioni e corpi intermedi, per comprendere quali siano le ragioni più profonde che sono alla base, di questo allontanamento, del corpo elettorale dall’esprimere il voto. Il tema dell’astensionismo domina da anni il dibattito politico. “Occorreafferma Vincenzo Purgatorio, Presidente Acli Pugliache ci sia una discussione aperta e vera sul perché i cittadini, con il passare degli anni, si stiano sempre più allontanando dalla partecipazione al voto.  Forse perché la politica non riesce più ad intercettare i veri bisogni degli stessi cittadini? Forse perché si è generato un vuoto quasi incolmabile tra classe politica e base elettorale che spinge gli elettori a restare a casa? Forse perché la crisi economico-finanziaria di una parte di elettorato, è così pesante che scoraggia i cittadini dalla partecipazione al voto? Su questi temi lanciamo un appello a tutte le forze politiche e sociali affinchè ci si interroghi su questa preoccupante situazione e si mettano in campo gli anticorpi, per evitare che la partecipazione al voto, scenda ulteriormente, fino a raggiungere sempre percentuali sempre più basse”.

Questa nostra iniziativa la proponiamo proprio in ricorrenza della Festa della Repubblica,ha asserito il Presidente delle ACLI di Pugliache nella sua articolazione più ampia coinvolge tutti i cittadini, come festa di democrazia e di partecipazione. Non possiamo delegare la grande questione dell’astensionismo solo al dibattito televisivo o tra le forze politiche.  C’è bisogno di far rinascere la fiducia tra istituzioni e cittadino e la nostra associazione, insieme agli altri corpi intermedi, potrà svolgere un ruolo importante ed essenziale per rinnovare l’appartenenza ai principi fondamentali della democrazia. Alla sfiducia del cittadino dobbiamo rispondere con una maggiore consapevolezza come organizzazioni legittimate a rivendicare gli interessi dei cittadini in nome e per conto delle rispettive comunità”.

Elezione dopo elezione, tornata dopo tornata, la partecipazione elettorale del popolo italiano è diminuita in maniera sostanziale. Alle prime elezioni della camera dei deputati del 1948 partecipò il 92,23% del corpo elettorale, nel 2013 la percentuale era del 75,20%, per la prima volta sotto la soglia dell’80%. Al primo turno delle comunali 2023 ha partecipato meno del 60% (58,39%) e al turno di ballottaggio addirittura meno del 50% (49,64%). Da considerare che gli elettori hanno avuto a diposizione, per esprimere il voto, sia la domenica fino alle 23.00 che il lunedì fino alle ore 15.00.  Questi dati di affluenza alle urne preoccupano maggiormente, in quanto, le competizioni amministrative, sono storicamente più vicine al cittadino, in quanto si elegge direttamente il sindaco e i componenti del consiglio comunale.

Eppure l’art. 48 della costituzione garantisce la libertà del diritto di voto che è anche un dovere civico che tutti i cittadini hanno. Ma, negli ultimi anni, il disagio tra gli elettori è cresciuto e le ACLI di Puglia lanciano questo allarme, prima che la democrazia non entri in crisi per il numero esiguo di elettori che si reca alle rune.

Noi delle ACLI apriamo questo dibattito tra tutte le forze politiche e cominciamo a sottoporre alla classe dirigente regionale e territoriale quelli che sono i nuovi bisogni dei cittadini: dalle nuove povertà che non investono più le cosiddette classi disagiate, ma che coinvolgono, nuovi poveri, quali ad esempio, cittadini che perdono il posto di lavoro e non riescono a ricollocarsi. La crisi non riguarda più solo la classe operaia ma coinvolge i cosiddetti ceti intermedi e la classe impiegatizia. Su questi temiconclude Vincenzo Purgatorioci confronteremo con tutte le forze politiche e sociali, per tentare di capire quali sono le cause di questo malessere sociale e cercare di riporvi rimedio, insieme a tutte le componenti della nostra società”.

Ufficio stampa

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