Com’è misteriosa la leggerezza…
Esattamente venti anni fa Giorgio Gaber ci lasciava. Riassumere brevemente tutta la sua vita e i suoi successi sarebbe impossibile e lo priverebbe della sua grandezza: come condensare in poche righe l’importanza del suo rapporto con Mina per il panorama musicale italiano e, ancora, la rivoluzione che ha portato nel 1970 quando per primo in Italia ha introdotto il teatro-canzone?
Per omaggiarlo, quindi, ho deciso di utilizzare una delle sue canzoni meno conosciute, ma comunque bellissima: La Leggerezza.
Già, ma cos’è dunque questa meravigliosa sensazione che ci avvolge da dentro e ci permette di vivere con tutta l’energia necessaria? Leggerezza non significa essere superficiali e frettolosi, ma consiste nella raffinatissima abilità di dare il giusto peso agli eventi del mondo. Nasce infatti dalla capacità di guardare le cose da diversi punti di vista, contemplandole senza pesi sull’animo e rimanendo aperti alle innumerevoli possibilità della natura. La leggerezza presuppone l’esperienza della vita, di tutti i frammenti che la compongono e che ci fanno capire che non siamo monadi isolate, ma che al contrario siamo pigmenti di una tela universale accessibile e perfetta.
Il miglior modo per raggiungerla è il confronto con l’Altro, con ciò che riteniamo diverso, ma che in realtà siamo sempre noi: solo così è possibile mettere da parte il proprio ego e abbracciare l’Uomo e le sue bellezze. Solo così è possibile ritrovare quel senso di fratellanza, di comunione che ci rende degni di essere chiamati umani.
…È una strana cosa, è una carezza…
Simone Lucarelli