XXXI domenica del tempo ordinario

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Il Vangelo di questa domenica ci dona tante chiavi di lettura: una, a mio parere, riguarda il nostro essere stati creati da Dio come uomini sempre amabili, nonostante il nostro peccato.
Zaccheo è un uomo disprezzato dagli altri, uno colluso col potere romano, che, una volta incontrato Gesù, fa emergere tutto il suo bene e il suo senso di giustizia.

Il Signore lo riconosce come figlio di Abramo, come uno amabile ai suoi occhi, contrariamente alla vista offuscata di coloro che lo giudicano.
È sempre il Signore a guardare Zaccheo per primo, ed è sempre lui a guardare e ad amare noi, oggi, tutte le volte in cui disprezziamo noi stessi e gli altri.
Se avessimo gli occhi di Dio potremmo vedere, senza più dubitare, come siamo realmente preziosi, amabili e creati per la vita piena dalle mani di un Dio d’amore.

Preghiamo, questa domenica, perché abbandoniamo i sicomori dei giudizi negativi contro di noi per entrare nella nostra casa, nel nostro cuore, il luogo dove Dio ci salva.

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