Altra delega a consigliere di maggioranza

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Oltre alle deleghe corrisposte con la nomina dei sei Assessori che compongono la Giunta, il Sindaco Sollecito, progressivamente, sta assegnando formali attribuzioni a Consiglieri di maggioranza.
E’ di questi ultimi giorni il Decreto n. 16/2022 con cui, al Consigliere del Gruppo “Città del Sole”, Michele Giuliano FIORENTINO, è stato affidato l’incarico “di studio, istruttoria e ricerca sull’organizzazione e gestione di iniziative di comune interesse con le Università del territorio”. Non v’è alcun dubbio circa la legittimità formale di tale decisione, giacché tanto la normativa degli Enti Locali (TUEL), quanto il Regolamento del Consiglio Comunale consente l’affidamento ai Consiglieri di compiti di consulenza al Sindaco per mezzo di azioni di proposta, di studio e di analisi, finalizzate alla cura di situazioni ben definite, con esclusione, naturalmente, di atti a rilevanza esterna o di gestione amministrativa spettante agli organi decisionali del Comune.
E’ da annotare che questa è la terza investitura di un esponente della maggioranza che, per alcuni aspetti, porterebbe a ravvisare la volontà di Sollecito di avvalersi pure di uno staff per consultazioni di ordine tecnico, in parallelo con l’esecutivo, che ha, invece, la funzione di deliberare provvedimenti d’indirizzo politico e di esercizio gestionale.
E, di fatto, alla stregua dei precedenti due conferimenti, rispettivamente all’arch. Sollecito e al dott. Giangregorio, anche questo è da correlarsi alla posizione lavorativa del dott. Fiorentino, quasi a voler dare qualificazione valoriale al suo apporto professionale all’azione di governo della città.
Anche se, pure per questo caso, non è data specificazione alcuna di quale possa essere la materia o il quadro degli affari per cui il Consigliere è chiamato a muoversi per fornire consulenza al Sindaco, quale studioso di trattazioni di cui si occupa l’Universita, allo scopo di prospettare iniziative che possano rivelarsi di una certa importanza per entrambe le Istituzioni.

Per quanto mi risulta, qualsiasi rapporto intrattenuto dal Comune con qualche Facoltà dell’Università del capoluogo, quando ne ha avvertito il bisogno, sia in termini di parere sia di supporto a proposte pianificatorie di settore, è stato sempre regolato da contratti di committenza di servizi e di prestazioni, comunque, remunerati. Dunque, la manifesta genericità e l’apparente evanescenza dell’investitura del Consigliere Fiorentino non sembra abbia a che vedere con una effettiva esigenza operativa degli organismi dell’Amministrazione civica, quanto, piuttosto, una specie di riconoscimento di Sollecito per l’ausilio elettorale dato alla sua elezione. L’incarico, sono convinto, con ogni probabilità è stato rilasciato allo scopo di dare ufficialità di un titolo qualificativo della professionalità del dott. Fiorentino a consulente particolare dell’autorità sindacale. Comunque sia, non altera la posizione funzionale del consigliere, data anche l’astratta descizione della missione attribuitagli, riassumibile nell’attivazione di imprecisate iniziative promozionali da combinare con le Università locali.

Non va neppure sottaciuto che il dott. Fiorentino, per la sua elezione all’Assise civica, è membro di ben due Commissioni consiliari: la Seconda Commissione che si occupa di materie riguardanti il Turismo, la Cultura e la Pubblica Iatruzione; la Quarta Commissione, attinente i temi della Digitalizzazione, delle Politiche giovanili, sociali e, per giunta, del Contenzioso. Un complesso di vicende e di argomenti su cui il Consigliere è chiamato a discernere, indagare e anche esprimere personali giudizi critici nel confronto dibattimentale propedeutico all’approvazione delle deliberazioni che sono di competenza del Consiglio comunale. Un impegno non indifferente, se svolto con senso di responsabilità e di assidua partecipazione alla formazione delle decisioni dell’Amministrazione, particolarmente quelle che investono la comunità cittadina.

Si vede, però, che dette esperienze di lavoro istruttorio in seno alle Commissioni comunali permanenti non sono considerate, in alcun modo, vantaggiose per arricchire il proprio profilo professionale, essendo per loro natura di scarso rilievo, poichè relegate a formule di pareri collegiali e, meramente, interne all’iter funzionale dell’Assemblea civica.

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