Espressioni e modi di dire dalla Bibbia: “lavarsene le mani”

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“Pilato, vedendo che non otteneva nulla, ma che si sollevava un tumulto, prese dell’acqua e si lavò le mani in presenza della folla, dicendo: «Io sono innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi” (Matteo 27, 24)

Hendrick ter Brugghen (1588–1629), Pilato si lava le mani, circa 1617, Museo nazionale di Lublino

L’immagine di Ponzio Pilato che si lava le mani di fronte alla folla inferocita, decidendo così il destino di Gesù, è diventata un’icona culturale che rappresenta la volontà di sottrarsi alle proprie responsabilità. Questa gestualità, carica di significato, è stata tramandata nei secoli e continua a risuonare nelle nostre coscienze.

Dal punto di vista psicologico, il gesto di Pilato rappresenta un meccanismo di difesa che ci permette di evitare il senso di colpa e l’ansia legati alle nostre scelte. Quando ci troviamo di fronte a una situazione difficile, tendiamo a proiettare la responsabilità su altri, a giustificare le nostre azioni o a minimizzare il loro impatto. Questo meccanismo, sebbene comprensibile, può avere conseguenze negative sulla nostra integrità morale e sulle nostre relazioni interpersonali.

La filosofia ci invita a riflettere sulla natura della responsabilità e sul nostro ruolo nel mondo. I filosofi antichi, come Socrate e Kant, hanno sottolineato l’importanza di agire in modo etico e di assumersi le conseguenze delle proprie azioni. La filosofia ci insegna che la libertà comporta anche la responsabilità e che non possiamo sottrarci al nostro dovere di fare il bene.

Il cristianesimo, attraverso la figura di Gesù, ci offre un modello di comportamento alternativo. Gesù, di fronte alla sofferenza e all’ingiustizia, ha scelto di amare e di perdonare, anche a costo della propria vita. La sua figura ci invita a superare l’egoismo e a mettere gli interessi degli altri al primo posto.

Sottrarsi alle proprie responsabilità, come fece Pilato, ha delle conseguenze sia a livello individuale che collettivo. A livello individuale, può portare a un senso di vuoto interiore, a una perdita di autostima e a difficoltà nel costruire relazioni significative. A livello collettivo, può portare a un’erosione dei valori e a una società sempre più individualista e indifferente.

L’espressione “lavarsene le mani” ci invita a riflettere sul nostro modo di essere nel mondo. Ci spinge a chiederci:

Quali sono le mie responsabilità?

Come posso contribuire a creare un mondo migliore?

Sono disposto a mettermi in gioco per difendere ciò in cui credo?

Per rispondere a queste domande, possiamo dobbiamo coltivare la consapevolezza prestando attenzione ai nostri pensieri, alle nostre emozioni e alle nostre azioni, assumerci le nostre responsabilità e riconoscere i nostri errori cercando di riparare i danni causati.

L’espressione “lavarsene le mani” è un monito a non ripetere gli errori del passato. Ci invita a essere protagonisti attivi della nostra vita e a costruire un mondo migliore per noi stessi e per le generazioni future.

Antonio Calisi

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