XXVI domenica del tempo ordinario

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La pericope del libro del profeta Amos fa emergere una invettiva contro i “spensierati di Sion”, cioè contro coloro che, letteralmente, vivono senza pensieri, nella superficialità della vita. Ma è impossibile vivere senza pensieri, nel continuo procrastinare.
È molto più facile, invece, vivere accantonando la ricerca, mettere da parte i sussulti del cuore per paura, perché la Parola di Dio è impegnativa da vivere.

Il ricco del brano evangelico è un uomo cieco, legato nei suoi piaceri, incapace di guardare a colui che bussa alla sua porta mentre è intento a riempirsi la pancia.
Le ricchezze, quindi tutte le nostre comodità, ci portano al rischio di pensare che la vita sia facile, mentre i fatti, le circostanze, i fratelli in difficoltà, molte volte ci dimostrano che non lo è per niente.
Chiediamoci, alla luce della Parola: dove mi porta quello che vivo oggi? So ascoltare gli altri o sono indifferente? Vivo nella consapevolezza che Dio vuole salvarci?

Un parcheggio pubblico al posto dell’ex edificio “scuola materna Giuseppina Pansini” in via Fossato
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