Rinvenuti frammenti di due tragedie perdute di Euripide

  • 0
  • 130 visualizzazioni

Yvona Trnka-Amrhein e John Gibert, due studiosi dell’Università del Colorado di Budler, hanno analizzato e interpretato dei recenti e significativi frammenti di Euripide, rinvenuti in Egitto nella necropoli di Filadelfia nel 2022, celebre tragediografo greco nato a Salamina nel 485 a.C. e morto a Pella, in Macedonia, nel 406 a.C. Benché abbia dato vita a ben 92 drammi, riportò soltanto 5 vittorie negli agoni tragici e nell’opera “La nascita della tragedia” del 1872 fu definito da Nietzsche il distruttore della tragedia, avendo trasformato radicalmente il teatro rispetto ai paradigmi di Eschilo e Sofocle.

Giacché la legge egiziana vieta di esportare qualsiasi reperto archeologico all’estero, Yvona Trnka-Amrhein, professoressa associata di studi classici, si è dedicata all’esame dei 98 versi attraverso un’immagine ad alta risoluzione del testo. Dopo mesi di lavoro minuzioso ed estenuante, Trnka-Amrhein e Girbert hanno ricostruito le parole, verificando che fossero compatibili con lo stile e il metro tragici. Al termine dell’analisi hanno concluso che i frammenti rinvenuti appartengono a due opere perdute di Euripide, quali il “Poliido” e “Ino”, e di questi l’80% risulta del tutto inedito. Il testo del papiro è stato pubblicato ad agosto del corrente anno sulla rivista Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik.

Il “Poliido” rielabora un antico mito cretese, narrando la storia dell’omonimo indovino, a cui il sovrano Minosse e la regina Pasifae chiedono di resuscitare il figlio Glauco, annegato in una vasca di miele. Tale opera si contraddistingue per l’epilogo atipicamente lieto ma già presente nell’ “Alcesti” euripidea, per via della capacità di riportare in vita il giovane grazie ad un’erba magica.
Ben più tragico appare il dramma dedicato ad Ino, zia del notissimo dio greco Dioniso e parte della famiglia reale di Tebe. Contrariamente a frammenti noti di un’opera correlata, in cui Ino viene rappresentata come una matrigna desiderosa di uccidere i figli del marito, nella nuova sezione di testo ella si configura evidentemente come vittima: la terza moglie del re di Tessaglia, ex marito di Ino, tenta di eliminare i loro figli. Tuttavia, Ino protegge i propri figli tanto che l’altra donna è portata ad uccidere la sua prole e a togliersi la vita, rendendo chiara la presenza dei motivi topici della tragedia, come, ad esempio, il caos, la morte e il suicidio.
Maria Elide Lovero
Socrate e l’arte di non reagire: una lezione per i nostri tempi
Articolo Precedente Socrate e l’arte di non reagire: una lezione per i nostri tempi
“Beetlejuice Beetlejuice”: l’ultimo capolavoro di Tim Burton
Prossimo Articolo “Beetlejuice Beetlejuice”: l’ultimo capolavoro di Tim Burton
Articoli collegati

Lascia un commento:

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I tuoi dati personali verranno utilizzati per supportare la tua esperienza su questo sito web, per gestire l'accesso al tuo account e per altri scopi descritti nella nostra privacy policy.