Scoperta nuova lingua indoeuropea in Turchia

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In Turchia, in delle aree in cui si scava da cent’anni, gli archeologi hanno recentemente rilevato un lingua indoeuropea multimillenaria sino ad oggi sconosciuta: questa scoperta deriva da un grande insieme di testi conservati dall’impero hittita, potenza che pose gli scambi culturali alla base della sua strategia espansionistica.
Fra le rovine dell’antica capitale Hattusa sono state ritrovate migliaia di tavolette d’argilla, recanti alcune delle incisioni in scrittura cuneiforme che, a giudizio dei ricercatori, non apparterrebbero a nessuna lingua antica conosciuta al giorno d’oggi. Non sono state pubblicate per il momento dagli studiosi le foto di tali iscrizioni, situate alla fine di un testo rituale scritto in hittita; tuttavia, secondo ScienceAlert, gli archeologi avrebbero tradotto una frase posta alla fine del testo hittita nel seguente modo: “A partire da qui, leggete nella lingua del paese di Kalašma”. La poco nota Kalašma era, durante l’Età del Bronzo, una provincia dell’Anatolia, inglobata nella potenza hittita durante una battaglia contro gli Egizi nel 1274 a.C.; tale dato appare ancora più interessante se combinato con l’idea di Daniel Schwemer, esperto di archeologia presso l’Università tedesca di Würzburg, il quale afferma che gli Hittiti solevano consevare le tracce di diversi rituali in lingue straniere. Dunque, la scoperta di tale lingua non sorprende e risulta ascrivibile nel rispetto che questo popolo nutriva verso le differenti culture con cui entrava in contatto, con la finalità non secondaria di facilitare l’affermarsi del loro dominio.

Maria Elide Lovero

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