Il Palazzo Gironda, testimonianza seicentesca a Bari Vecchia

Da abitazione del Marchese di Canneto a sede della guarnigione napoleonica

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Quello che sembra, all’apparenza, un edificio molto semplice e austero, con una leggera decorazione a bugnato, custodisce, in realtà, una storia molto avvincente. Stiamo parlando di Palazzo Gironda, che sorge a Bari Vecchia, non troppo lontano da Piazza Mercantile.

L’antico edificio venne costruito nel corso del ‘500 dalla nobile famiglia dei Gironda, che furono marchesi di Canneto, uno dei due borghi che, uniti nel Novecento, andarono a costituire Adelfia. I Gironda acquistarono una vasta area della città vecchia di Bari, per una superficie di circa 4000 metri quadri; edificarono la loro grande dimora mantenendo in parte le strutture preesistenti, che ancora sono distinguibili dall’osservatore attento.

Nel corso del tempo, numerosi furono i passaggi di proprietà; nello specifico, nel corso dell’Ottocento la struttura venne rilevata dalla famiglia Milella, che ancora oggi detiene parte dei volumi dell’edificio. I Milella furono commercianti d’olio, e nella loro opera di adeguamento del palazzo, pare abbiano realizzato una serie di cisterna al pian terreno per conservare il prodotto. Al giorno d’oggi, comunque, l’antico palazzo è stato diviso tra molti proprietari, ed è sede di importanti istituzioni come l’Alliance Francaise.

La facciata è molto semplice ed è, come detto, decorata a bugnato. Il portale d’accesso, rinchiuso tra due medaglioni che rappresentano Iapige e Barione, posti accanto ad alcune paraste, è arricchito da un cartiglio che recita il motto latino “Dum probus atque insons recta huc devotior hospes”, all’incirca “L’ospite è gradito se giusto e senza colpa”.

L’androne consente l’accesso al piccolo atrio, su cui si affaccia lo scenografico scalone monumentale. Questo è costituito da archi rampanti, che risalgono l’edificio per la sua intera altezza. Tali archi sono sorretti da colonne doriche in coppia sfalsate, che si arrampicano lungo i diversi piani.

A fare da elemento caratterizzante sia dell’androne che dello scalone sono delle decorazioni mitologiche in stucco, probabilmente ottocentesche, che accompagnano il visitatore, divenendo man mano più semplici.

All’interno del palazzo si trova un singolare giardino pensile, che purtroppo non abbiamo potuto visitare. Sembrerebbe che, tra gli alberi secolari, si trovino alcuni padiglioni e logge che si aprono su un panorama diretto sulla città vecchia, con la cupola di Santa Teresa dei Maschi che fa da quinta scenica. Tra le varie decorazioni del giardino, si trova anche un bassorilievo raffigurante il berretto frigio, simbolo della Rivoluzione Francese. Secondo alcune ipotesi, sarebbe una traccia lasciata dalla guarnigione francese che occupò Bari più di due secoli fa, in epoca napoleonica.

Giuseppe Mennea

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