Pet Therapy per i detenuti: l’innovativo progetto nel carcere di Ascoli Piceno

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Quando si sente parlare di Pet Therapy, conosciuta anche come terapia assistita dagli animali o zooterapia, spesso si pensa erroneamente che si tratti di una pratica limitata soltanto a percorsi di supporto psicologico per pazienti affetti da gravi patologie fisiche o psichiche, che coinvolge cani o cavalli; tuttavia, negli ultimi anni l’impiego di animali da compagnia si è rivelato utile ed efficace per le persone, sia minorenni sia adulte, che necessitino di una rieducazione, come ad esempio i detenuti.
Recentemente, ad esempio, è stato ideato e portato avanti il nuovo ed esemplare progetto “Gatti dietro le sbarre” dell’associazione di volontariato onlus “L’amico fedele”, in accordo e col supporto del Comune di Ascoli Piceno e della Ast Veterinaria, volto a monitorare le condizioni della colonia felina che vive nella Casa Circondariale di Marino del Tronto e, in contemporanea, promuovere un percorso di sensibilizzazione verso gli animali e di inclusione sociale. Il contatto con i felini presenterebbe molteplici effetti positivi per i carcerati, quali la costruzione di empatia, la responsabilizzazione, l’intesa e l’unione del gruppo sociale e produrrebbe un’opera di correzione psicopedagogica degli individui.
Il piano prevede 3 fasi, di cui la prima, consistente nel censimento dei felini e in una successiva visita veterinaria, seguita da sterilizzazione, profilassi contro i parassiti e reinserimento, è stata già compiuta, al fine di arginare i rischi connessi al proliferare di problematiche. Durante la seconda e terza fase, invece, saranno scelti dei detenuti, considerati in grado di prendersi cura dei gatti, dopo aver ricevuto una formazione riguardo il monitoraggio della colonia e la cura del singolo micio.
L’operato svolto dall’associazione L’amico fedele, sorta nel 2006 con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza al mondo animale, continua su più fronti per ridurre il randagismo tanto canino quanto felino, organizzando eventi pubblici di informazione e responsabilizzazione della comunità.

Maria Elide Lovero

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