La Rocca di Garagnone: storia del “castello invisibile”

Storia di un sito federiciano sconosciuto ai più

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Il Parco dell’Alta Murgia, istituito nel 2004 per tutelare gli ecosistemi naturali dell’entroterra pugliese, è caratterizzato dalla peculiarità di affiancare alle bellezze paesaggistiche alcuni elementi storici che ci rimandano a epoche remote, quando l’altipiano della murgia era crocevia di commerci a cavallo tra Puglia e Basilicata, lungo il tracciato della Via Appia.

Tra i vari esempi che si possono considerare, uno dei più importanti è sicuramente dato dalla Rocca di Garagnone, il cosiddetto “castello invisibile”, cioè i resti di un’antica fortezza federiciana che si affaccia su un paesaggio mozzafiato, a metà strada tra Poggiorsini e Spinazzola.

Al luogo si accede percorrendo, a partire dalla provinciale 39, una serie di strade secondarie che si snodano tra piccoli boschi e sterminati campi. Seguendo questi sentieri, si raggiunge la Masseria Melodia, centro agricolo di epoca più recente, che sorge ai piedi di due rilievi, uno dei quali, appunto, dominato dai resti del castello.

Il centro è molto antico, e sorse per il controllo dei traffici commerciali lungo il tracciato della Via Appia, che univa i centri di Spinazzola e Altamura, irradiandosi poi in varie direzioni per raggiungere Ruvo, Corato, Andria e Barletta. Si ritiene che tale luogo potesse essere in qualche modo legato all’antica città peuceta di Silvium, che doveva sorgere pressappoco nella zona di Gravina, nell’area di Botromagno.

Il caratteristico nome “Garagnone” deriverebbe da quello di Roberto Guaragna, un cavaliere normanno giunto dalle nostre parti attorno al 1048. La fortificazione, quindi, fu dapprima rinnovata dagli Altavilla, per poi essere ulteriormente ampliata da Federico II. Da un’ipotetica ricostruzione, immaginata sulla base dei documenti storici, l’edificio doveva essere costituito da due piani e doveva contare una serie di ambienti destinati a stalle, rimesse e abitazione del castellano. La rocca era poi in diretto contatto col vicino Castello di Monteserico, con cui comunicava per uso di torce e segnali luminosi.

Il sito è poi legato alla famiglia dei principi Grimaldi di Monaco, già feudatari di Terlizzi, che ottennero la rocca in concessione da Carlo V d’Asburgo e la mantennero fino al 1641. Tale legame è stato recentemente rinsaldato con una visita da parte dell’erede Grimaldi, il Principe Alberto di Monaco, giunto nei pressi della rocca nel 2022.

Tempo dopo, nel corso del 1731, l’antico fortilizio venne completamente distrutto da un forte terremoto che distrusse quasi interamente anche la città di Foggia. A causa di tale evento, della struttura rimasero in piedi solo alcuni ambienti ipogei e parte della cinta muraria. È questa la causa del soprannome di “castello invisibile”.

Il sito è, attualmente, al centro di un percorso di riqualificazione: nel 2022, l’ente Parco dell’Alta Murgia ha avviato la trattativa per l’acquisizione del complesso, mentre ha già realizzato un’area attrezzata per la sosta dei ciclisti con l’apposizione di alcune tavole informative sulla storia dei luoghi.

Tra il 2020 e il 2021, inoltre, l’area del Garagnone è stata utilizzata per le riprese di una serie televisiva western per conto di Paramount. Tale serie, intitolata “That dirty black bag”, è stata girata nei pressi di Masseria Melodia, dove rimangono alcune tracce del set che attirano l’attenzione dei curiosi.

Giuseppe Mennea

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