INCONCLUDENTI I LAVORI, FINANZIATI DALLA REGIONE CON ASSEGNO DI € 373.643,11, PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA VIABILITA’ DI GIOVINAZZO

NON COMPLETA SISTEMAZIONE DI VIA S. MARIA DEGLI ANGELI ED INAPPROPRIATO RIFACIMENTO DI VIA DEGLI ARTIERI

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E’ stata chiusa, nei giorni scorsi, la contabilità delle opere e provveduto alla liquidazione degli onorari ai Tecnici e corrispettivi alle Imprese che hanno portato a termine gli appalti per la messa in sicurezza di alcuni tratti stradali di città, finanziati con lo stanziamento della Regione di € 373.643,11 del Programma “Strada per Strada”. Il consistente contributo fu assegnato al Comune di Giovinazzo, in funzione del numero degli abitanti, già a luglio 2021, dalla Direzione regionale LL.PP. con suo atto n. 402/2021. Come ho avuto modo di notiziare in altri comunicati, il contributo elargito a Giovinazzo, in virtù della ripartizione delle risorse regionali messe a disposizione dei 257 Comuni, fu sdoppiato secondo due linee di azione. Furono concepiti due lotti distinti di lavori di ripristino stradale, contestualmente approvati dalla Giunta comunale con rispettive Delibere nn.12 e 13 del 27.01.2022. Il primo intervento, su progetto dell’ing. Sante Scaringi di Bisceglie, ha traguardato il rifacimento del manto bituminoso di alcune vie cittadine e, principalmente, la sistemazione di Via degli Artieri in Zona D.1.1, per un importo di € 210.000,00. L’altro, con il titolo di “Riqualificazione varie strade di Giovinazzo. –Ripristino Basolato-” con la spesa di € 163.643,11, co-progettato dall’arch. Anna Claudia Bufo di Bari, ha interessato, tanto Via S. Maria degli Angeli, che il segmento stradale tra Piazza Vittorio Emanuele II e Piazza del Porto.

Circa l’esito del primo lotto, rivolto, particolarmente, al consolidamento strutturale di via degli Artieri, appaltato all’impresa S.C.E.A.P. S.r.l. di Andria, ho fatto un ampio resoconto, anche documentato, con l’articolo: “VIA DEGLI ARTIERI A GIOVINAZZO, IL RIPRISTINO DEL MANTO STRADALE”, pubblicato il 16 agosto 2023.

Perciò qui mi dedicherò a riassumere quanto messo in opera con l’altro appalto, finalizzato alla sistemazione del basolato nel centro storico, aggiudicato all’impresa DE MARCO S.r.l. di Bari, gia affidataria di un Accordo Quadro di servizi speciali di manutenzione, contratto con la Direzione del 3° Settore, in base alla D.D. n.259 del 22.12.2021. Preme precisare che l’opera, portata ad attuazione dall’impresa De Marco, si è sostanziata nel ripristino conservativo del basolato, previo rifacimento del sottofondo stradale, di parte di Via Santa Maria degli Angeli e del tratto di strada che delimita Piazza Umberto sul fronte Municipio. La scelta della manutezione di detti due tronchi viari, naturalmente, la si è appresa tramite i soliti proclami altisonanti dell’Assessore ai LL.PP., non essendo consentito visionare la carte progettuali, essendone sprovvisto il dispositivo approvativo  formulato nella D.G. n.13/2022.

Peraltro, in nessuno dei due cantieri, presenziati sempre dall’Assessore, è stata mai apposta la prescritta tabella su cui è d’obbligo riportare la descrizione dell’Appalto dei lavori con relativa spesa e, specificatamente, la segnalazione dell’Ente appaltante, dell’impresa esecutrice e Direzione Lavori e, ancora, i tempi di consegna dell’opera, a partire dalla data del suo avvio.  

 

Sui pannelli metallici di recinzioni che hanno delimitato i luoghi, ove erano in corso le lavorazioni, non si è mai vista una tabella da cui ricavare l’identità dell’operatore, effettivamente, attivo in cantiere, tranne la copia di un’astratta e generica Ordinanza del Comando di Polizia Urbana, la n. 4/PL, prot. n.938/2021, risalente, niente meno, al 15.01.2021, priva, comunque, dell’identificazione della titolarità della Ditta che avrebbe chiesto la restrizione della viabilità sul tratto di strada soggetta a manutenzione.

Sarà stata l’Impresa De Marco o altra sub-appaltatrice a chiedere l’emissione di detta Ordinanza, peraltro, retrodatata, oppure il Direttore dei Lavori o, ancora, la Direzione comunale appaltante o, al suo posto,  il RUP?  Non si hanno riscontri in proposito.

Insomma, a chi era affidata la responsabilità e la vigilanza delle attività appaltate?

E’ evidente che al principio della trasparenza, specie in tema di appalti, non ritiene debba conformarsi l’organismo gestionale del Comune, né lo si pretende che lo facciano le imprese appaltatrici. Altrimenti quella tabella l’impresa sarebbe stata indotta a esporla, atteso che quell’adempimento tocca proprio all’appaltatore, se non altro anche ai fini della certificazione dell’ufficialità del cantiere.

Eppure, sono convinto, che lo stesso Governatore, Emiliano, per la circostanza, avrebbe espresso il suo più vivo disappunto, se avesse saputo che, a Giovinazzo, non fosse stato apposto, per tutta la durata dei cantieri, la prescritta cartellonistica con l’indicazione che i lavori erano finanziati interamente con fondi regionali, in attuazione di un sì importante programma di opere stradali eteso a tutto il territorio della Regione, dal lui stesso promosso insieme al Vice-Presidente Raffaele Piemontese.

E’, dunque, da augurarsi che questo modo di fare non sia una prassi procedimentale del sistema appalti delle opere pubbliche commissionate dal Comune, specie se finanziate con risorse di provenienza extracomunale.

Tuttavia, a parte questa inamissibile anomalia, quello che impressiona dell’intervento su via S. Maria degli Angeli è che le attività manutentive si siano concentrate alla sola parte mediana della strada e cioè alla sezione di corsia che fronteggia l’intera facciata della dimora dei Messere, che, tutto sommato, non appariva tale da presentare alcun rischio per la circolazione veicolare, né tanto meno per i pedoni.

Per contro, alcuna opera di ripristino e di sostituzione di basole si è provveduto ad attuare sul tratto terminale della strada e cioè sulla corsia che dal varco della scalinata “Giuseppina Pansini” corre giù fino al piazzale Leichhardt,  ove sono ben visibili vaste zone del lastricato a chianche del tutto dissestate con gravi rischi per la pubblica incolumità.

E tanto è riscontrabile dall’allegata documentazione fotografica.

Presumo che quella sezione di carreggiata, sempre di Via S. Maria degli Angeli, così notevolmente necessitante di un intervento di sistemazione e consolidamento del selciato, non sia stata, per niente, considerata nello studio di progettazione affidato all’arch. Bufo, e, quindi, esclusa dalle opere considerate nell’appalto.

Mi meraviglia, tuttavia, che non ci si sia resi conto, neppure nel corso di esecuzione dell’appalto, della sussistenza di così enormi sconnessioni del basolato in argomento, tali da costituire vere e proprie insidie per chi transita su quel percorso stradale.

E, non è che l’area in parola fosse distante dalla recinzione del cantiere; le stesse attrezzature meccanizzate dell’impresa, hanno circolato su quel tratto stradale senza che le maestranze addette ai lavori o chi ne era a capo si siano resi conto di tali inconvenienti.

Eppure, è rapportato, che, in data 6 aprile scorso, sia stato compiuto, in zona, un sopralluogo congiunto da parte del D.L. insieme ai tecnici comunali e dell’impresa appaltatrice e il RUP; e, pare, neppure loro siano stati attenzionati dalla reale situazione di dissesto presente, da tempo, su Via S. Maria degli Angeli, proprio sul tratto terminale che si collega al piazzale Leichhardt. Per contro, proprio in quell’ocassione, si ebbe a convenire di sistemare, anche con la sostituzione delle chianche non recuperabili, la piazzetta retrostante l’omonina chiesa, che per lo più è utilizzata a parcheggio di autoveicoli dei residenti del posto. E per l’esecuzione di quell’operazione in variante, fu convenuto l’aumento del costo -post-gara- dell’opera in € 4.583,33, oltre naturalmente all’IVA, per un corrispettivo complessivo, da liquidarsi  all’impresa, di € 123.900,10 escluso IVA.

Foto della piazzatta prima e dopo il completo rifacimento del piazzale.

Dalla rilevazione del quadro economico di chiusura dell’appalto di che trattasi, il cui costo complessivo previsionato è stato confermato a saldo in € 163.643,11, residua un avanzo d’amministrazione di ben € 7.642,99. Così, pure, si registra un’economia di gara dallo stato finale dell’altro primo lotto per una consistente somma di € 18.226,65.

Non potrebbe essere questa cospicua risorsa destinata a mettere in sicurezza il tratto di Via S. Maria degli Angeli che veramente abbisogna di un recupero conservativo in modo da evitare reali rischi per la pubblica incolumità, giacché quella zona è molto frequentata per la presenza nei pressi di diversi esercizi di ristorazione?

Giuseppe Maldarella

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