Esplosione di plauso e reboanti riconoscimenti per il Festival musicale d’inizio estate a Giovinazzo. Ma è questo che trasforma il volto della Città?

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Conclamate condivisioni e generalizzati apprezzamenti, anche di parte politica, si sono registrati, nei giorni scorsi, sui soliti canali di comunicazione, a riscontro della marea di pubblico presente all’importante manifestazione canora di fine giugno. Plauso incondizionato agli esponenti del governo cittadino per aver consentito lo svolgimento di un’iniziativa straordinaria che ha  accresciuto l’attrattività turistica della città anche con il supporto di apposita campagna pubblicitaria.

Sono queste le circostanze, è stato affermato, che trasformano il volto della città che oggi si può apprezzare grazie al lavoro che è stato svolto, in questi mesi, dagli attuali Amministratori.

Non c’e dubbio che, in questo trascorso d’inizio millennio, gli eventi estivi, di varia natura, sia sportiva, artistico-culturale e, particolarmente di ultime tendenze musicali, sono divenuti caratteristica diffusa delle Amministrazioni locali in genere, perché si ritiene costituiscano un volano di crescita per migliorare l’immagine del proprio territorio e far conoscere i luoghi e le tradizioni delle rispettive comunità. Un cliché cui non hanno mancato di uniformarsi i nostri decisori politici che, da tempo, sono soliti confezionare un nutrito manifesto di intrattenimenti estivi. E’, infatti, loro convinzione che sia questa la strategia giusta per migliorare le condizioni economiche cittadine e per dare, al tempo stesso, vigore ai legami della comunità, promuovendo momenti di svago e di divertimento sotto ogni forma possibile. E, ai rilievi circa le considerevoli risorse finanziarie comunali, che si spendono ogni anno, per pagare questi spettacoli e corrispondere contributi economici a favore di enti e organismi che li promuovono, non fanno a meno di rimarcare che un evento, soprattutto se d’interesse mediatico a livello regionale, diventa un’ottima operazione di marketing. Tant’è che il programma di eventi, nell’arco di tutto il periodo estivo, è considerato indispensabile dagli Amministratori, costituendo uno straordinario strumento di comunicazione e di pubblicizzazione della nostra realtà cittadina, facendola conoscere a un nuovo e sempre più vasto pubblico.

Non ho modo di contrariare tale linea programmatica di chi è al timone della gestione della cosa pubblica, anche perché non ci sono strumenti di analisi che consentano di identificare la tipologia e la consistenza stessa di turismo che verrebbe a generarsi in dipendenza degli speciali eventi che si attuano nel corso dell’intero periodo vacanziero. Certo il dott. Sollecito, dando ospitalità e sostenendo anche economicamente lo spettacolo canoro del 26 giugno scorso, come anche l’altro del 2 luglio, avrà intuito che le proposte musicali in campo, da tenersi nello scenario del bacino acqueo, e con l’intervento di protagonisti di fama, avrebbero comportato un gran vantaggio per la città con la venuta di un gran numero di visitatori. E questo non solo per la circostanza del festival itinerante pugliese, che avrebbe incuriosito in tanti che hanno deciso di non mancare all’evento, quant’anche, nel lungo periodo. Si sarà, pure, augurato che, assistendo a dette manifestazioni, molti dei partecipanti si sarebbero potuti invogliare a ritornare a Giovinazzo per godere dello storico paesaggio con altri occhi e in un altro clima, svincolato da quella caotica atmosfera che qualsiasi programma canoro di piazza comporta. E, di fatto, non escludo che alcuni dei visitatori, giunti per l’occassione, possano essere stati colpiti dal nostro borgo nel senso che si è fatto conoscere per il suo caratteristico aspetto paesistico e per l’accoglienza della gente, al punto, da potere essere considerato una nuova meta turistica. E se quello spettacolo itinerante, per il grande seguito che ha presso la popolazione pugliese, abbia effettivamente provocato l’acquisizione anche potenziale di segmenti di mercato turistico, prima non a conoscenza della nostra zona, sarebbe da ritenersi un fatto veramente positivo. Non ci sarebbe, dunque, alcun che di appuntabile riguardo all’esecuzione dell’evento e, neppure, al costo che ne è derivato di circa € 25.000,00, compresa la spesa per il servizio pubblicitario a carico delle casse comunali. Così pure per l’evento “Porto Rubino 2023” del 2 luglio, che presenta un addebito di altrettanto importo sull’erario comunale, che non si può dire sia di poco conto.

Tuttavia, fuori dal quadro di analisi e di ricognizione possibile di quelli che possano essere gli effetti dell’impatto di detti eventi per la comunità e, ancor più, della loro stessa dimensione politica ed economica che potrebbero comportare, ritengo che non si possa dire che sia d’improvviso cambiato il volto della nostra città.

Mi permetto, a questo riguardo, di proporre alcune immagini, che mi astengo dal commentare, ma che sono indicative di come si presenta il centro cittadino a quanti vi approdano per assistere a quello che di strabiliante si dice accada a Giovinazzo..

Questo è il volto della città! Non mi pare sia cambiato, alcunchè. 

Giuseppe Maldarella

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