Nel 1802 fu celebrato un funerale di un Papa dal suo successore

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Tomba di Pio VI, nelle Grotte Vaticane

La celebrazione delle esequie di un Pontefice officiate da un altro Papa non è una novità nella storia della Chiesa.

Il defunto Pio VI, al secolo Giannangelo Braschi (Cesena 1717 – Valence 1799), nominato Papa nel 1775, dopo un lungo governo morì in esilio nel pomeriggio del 29 agosto del 1799 in Francia, prigioniero di Napoleone. Il suo corpo rimase insepolto per ordine delle autorità comunali e il 29 gennaio 1800 fu seppellito, come un comune cittadino, nel cimitero civico. Sulla cassa fu scritto: «Cittadino Giannangelo Braschi – in arte Papa».

Dopo quasi due anni il nuovo pontefice, Pio VII, eletto il 14 marzo 1800, riuscì a convincere il municipio a consegnargli le spoglie. Il corpo venne disseppellito il 24 dicembre 1801. Il corpo da Valence fu imbarcato a Marsiglia per Genova e fu esposto più volte alla devozione dei fedeli. Il 9 febbraio 1802 giunse a Pisa, nella cui cattedrale fu preparato un grande catafalco. Arrivato a Civitavecchia il 10 febbraio, il corpo del Papa morto arrivò Roma il 17 febbraio e tre anni dopo dalla sua morte, vennero celebrate le ufficiali esequie, presieduti dallo stesso Pio VII. Il giorno seguente, il corpo del Pontefice ricevette meritevole tumulazione nella Basilica di San Pietro.

Antonio Calisi

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