Bonus mobili 2024

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In Italia per tutto il 2024 sarà possibile usufruire del bonus mobili e ricevere un rimborso pari al 50% della spesa totale per acquistare mobili o grandi elettrodomestici. Coloro che sosteranno dei lavori di ristrutturazione edilizia, potranno ottenere una detrazione fiscale suddivisa in dieci rate nella dichiarazione dei redditi dall’anno d’imposta di riferimento e, in seguito, nei successivi. Il bonus, prorogato dalla Legge di Bilancio 2022 per gli acquisti effettuati nel 2022, 2023, 2024, può essere richiesto qualora i forni non siano inferiori alla classe energetica A, le lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie siano almeno di classe E e i frigoriferi e congelatori non configurino di una classe energetica minore della F. Il tetto di spesa per cui si può ottenere il bonus appare di 5 mila euro, sotto forma di detrazione dell’Irpef. La detrazione del 50% è garantita a tutti i contribuenti che abbiano cominciato le operazioni di recupero del patrimonio a partire dall’1 gennaio dell’anno precedente a quello in cui sono stati comprati mobili ed elettrodomestici; dunque, è possibile presentare richiesta per quest’anno se i lavori sono iniziati dall’1 gennaio 2023.

Saranno beneficiari dell’agevolazione anche coloro che avranno acquistato beni destinati ad arredare un ambiente diverso da quello in cui siano stati eseguiti i lavori, purché appartenga comunque all’immobile interessato. Analogamente spetta la detrazione anche ai condomini dei palazzi in cui siano state apportate migliorie negli ambienti comuni. Lavori come restauro e risanamento conservativo, manutenzione straordinaria e ristrutturazione su singoli appartamenti danno diritto a richiedere il bonus, al contrario di tutti quei lavori di manutenzione ordinaria, quali sostituzione dei pavimenti, rifacimento degli intonaci su singoli appartamenti, gli interventi volti a prevenire atti illeciti da parte di terzi e tinteggiatura, per i quali non è previsto alcun rimborso.
Gli acquisti degli elettrodomestici vanno comunicati all’ENEA, vale a dire all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ente di diritto pubblico che si occupa della ricerca, innovazione tecnologica e della prestazione di servizi avanzati. Inoltre, ai fini del rimborso è necessario effettuare i relativi pagamenti, compresi quelli di trasporto e montaggio dei beni, attraverso mezzi tracciabili, come bonifico parlante e carta di credito o debito, anche se si opta per un finanziamento a rate, e non con assegni bancari, denaro contante o altri metodi di pagamento. Qualora si paghi tramite bonifico, bisogna utilizzare quello predisposto da banche e Poste S.P.A. per le spese di ristrutturazione edilizia.
È bene, pertanto, conservare la ricevuta del bonifico o della transazione (in caso di pagamenti con carta), la documentazione di addebito sul conto corrente e le fatture di acquisto dei beni, su cui compaiano la natura, la quantità e la qualità dei beni comprati.
Maria Elide Lovero
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