CON L’INCARICO DEL PIANO REGOLATORE DEL PORTO DI GIOVINAZZO ANCHE LA COMMESSA PER UN PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE DEL FRONTE MARE E DEL TERRITORIO STORICO-PAESISTICO

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Il mese di dicembre, appena chiuso, si può dire sia stato fecondo d’incarichi professionali, rilsciati dalla Direzione comunale “Urbanistica” a favore di Tecnici esterni, per la  programmazione di azioni di riqualificazione e valorizzazione dell’intera linea di costa e del territorio storico-paesaggistico cittadino.

Con l’ultimo mio articolo, infatti, mi sono soffermato a trattare la questione attinente la commessa per la stesura del Piano Regolatore del Porto, affidata all’arch. Paolo A.M. MAFFIOLA che, giusto un anno prima, a dicembre del 2022, era stato incaricato, sempre dall’ing. Carrieri, di riformulare il Piano Comunale delle Coste, di cui non si ha notizia di ultimazione.

Contestualmente all’incarico di pianificare l’area portuale, l’ing. Carrieri, per mezzo del combinato disposto di due sue Determine, la n.217 e la n.223, rispettivamente in data 12 e 27 dicembre scorso, ha conferito il mandato a due urbanisti, già conoscitori del contesto urbanistico locale, di definire “indirizzi e linee guida per gli interventi di riqualificazione e valorizzazione eco-paesaggistica, ambientale e architettonica degli spazi costieri, storici, urbani, secondo le previsioni del PUG”.

Questa, appunto, la denominazione testuale della Determina con cui sono stati convenuti i termini,  gli obiettivi e le modalità esplicative dell’incarico professionale conferito promiscuamente ai due architetti.

Il costo della commessa, appaltata con la solita clausola della mancanza di personale, presso l’ufficio o, comunque, di addetti con competenze in materia, ammonta a circa € 40.000,00, quale compenso complessivo, parimenti ripartito tra i due professionisti in € 19.980,35.

Gli esperti, affidatari dell’opera, sono: l’arch. Francesco NIGRO, già relatore e coordinatore del team estensore del PUG, adottato dal Consiglio comunale il 28 marzo 2023, e l’arch. Mauro SÁITO che ebbe a elaborare, insieme a altri due colleghi, la progettazione per la riqualificazione del lungomare di Levante e il percorso lungo le mura orientali da Piazza Leichardt fino al Fortino, ora denominato “Vedetta sul mare”.

Pure in questa circostanza, cui si è avvertito dover ricorrere al soccorso tecnico di due noti architetti, mi pare difficile comprenderne la ragione, specie per il fatto che l’ordinazione dell’incarico, resa in forma comune ai due pianificatori, non dà chiarificazione di distinguo degli incombenti prestazionali degli incaricati, in funzione delle singole loro specificità ed esperienza professionali.

In particolare, trovo incomprensibili le reali finalità della prestazione richiesta dalla Direzione “Urbanistica” che la riterrebbe, per quanto riesco a supporre, utile per poter previsionare interventi di riqualificazione dei diversi ambiti territoriali cittadini. E ciò, nonostante sia tuttora in corso il procedimento approvativo del PUG, appena adottato dal Consiglio Comunale, nel marzo scorso, e, ancora, in fase di esame delle osservazioni prodotte al riguardo e, quindi, suscettibile di conseguenti possibili adeguamenti e/o variazioni di previsioni e direttive urbanistiche. 

Avrà forse una qualche incidenza il risultato dello studio e dell’analisi previsionale dei professionisti esterni sugli esiti del vaglio e disamina tecnica di ogni singola osservazione ed eccezione, prodotta da interessati e non, al nuovo strumento di pianificazione PUG?

Né concorre alla comprensione delle ragioni di questo ausilio specialistico dei due professionisti, neppure la introduzione motivazionale che il Dirigente ha trascritto nel suo  provvedimento, quando enuncia che il Comune ritiene: indispensabile definire gli indirizzi e le linee guida per gli interventi di riqualificazione e valorizzazione eco-paesaggistica, ambientale e architettonica degli spazi costieri, storici, urbani, periurbani secondo le previsioni del PUG e in applicazione del PPTR, nella prospettiva della sostenibilità e dell’adattamento ai fenomeni climatici.

Dunque, se l’obiettivo della Direzione comunale è di avere a disposizione un quadro programmatico d’interventi e d’indirizzo gestionale per la riqualificazione e valorizzazione del territorio urbano, sorprende che questa esigenza sia insorta mentre è in corso il complesso lavoro di valutazione delle osservazioni e dei rilievi  mossi al PUG.

E, ancor più, meraviglia che fin ora, si sia proceduto a concedere a privati spazi demaniali costieri ed anche aree comunali, a vario titolo, senza una visione strategica di indirizzo programmatico circa la compatibilità di utilizzo di ambiti urbani, perfino di pregio storico e paesaggistico, per una fruibilità di tipo turistico e balneare.

Solo ora, a ridosso di tante decisioni messe in campo, si ravvisa la necessità  di disporre di un quadro ricognitivo delle possibili azioni e modalità d’intervento di valorizzazione del territorio in conformità al PUG e in applicazione al PPTR?

Non sarebbe stato, oltremodo, logico avere a riferimento detto disciplinare di linee d’intervento, allorquando si è deciso di assumere provvedimenti concessori di spazi demaniali pubblici?      

Giuseppe Maldarella

 

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