Da Voltaire a Dumas: il mistero di Maschera di Ferro

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A partire dagli anni 80 del XVII secolo sul tumultuoso e variegato territorio francese iniziò a circolare la strana voce di un uomo segregato in un carcere di “massima sicurezza” per ordine del cosiddetto Re Sole.

Il nome leggendariamente attributo a questo prigioniero misterioso arrestato tra il 1669 e il 1670, e detenuto in diverse prigioni per 34 anni fino alla sua morte avvenuta nel 1703, fu maschera di ferro dal momento che la sua identità era celata da una maschera di velluto nero, fissata al capo con cinghie metalliche. Lo sconosciuto cambiò luoghi di detenzione seguendo sempre lo stesso ufficiale che di volta in volta veniva trasferito a dirigere diverse carceri e al quale rimase al seguito sino alla sua sopraggiunta morte.

Paradossalmente, Maschera di ferro godeva di alcuni privilegi: cibo abbondante e di qualità, abiti di lusso, concessione di leggere dei libri all’interno della cella.

D’altra parte le afflizioni a cui era sottoposto erano a dir poco sopportabili: non poteva parlare con nessuno, tranne col sua confessore , il medico, che lo curava in caso di malattia, e , più raramente, il comandante delle guardie, ma solo per argomenti e alla sua detenzione. Tutti questi erano comunque vincolati a mantenere il voto di silenzio e di segretezza assoluta.

Gli era concesso togliere la maschera unicamente per mangiare e dormire, e, da controparte, era assolutamente vietato parlare con altre persone.

Ad interessarsi particolarmente fu il filosofo Voltaire, il quale, durante il suo periodo di detenzione nella Bastiglia, asseriva di essere a conoscenza della vera identità dell’uomo, un tipo senza dubbio co

lto ed importante, avanzando l’ipotesi azzardata che potesse trattarsi del fratellastro o di un gemello di Luigi XIV , che quest’ultimo aveva tenuto nascosto per evitare possibili contestazioni sul diritto di successione al trono.

Un’altra ipotesi accreditata vede nel prigioniero il padre naturale di Luigi XIV, la cui nascita, effettivamente quasi miracolosa ,avvenne 20 anni dopo il matrimonio della regina Anna e Luigi XIII, forse addirittura impotente all’epoca del concepimento.

A tal proposito per assicurare la successione al trono il cardinale Richelieu mise a punto un piano ad hoc: avrebbe convinto il re con lassenso della regina a farsi sostituire nel talamo nuziale con un giovinetto dal sangue reale .

Motivo per ilquale alla salita al trono del Re Sole, lo pseudopadre fu costretto a coprire il proprio volto per non permettere che venisse messa in discussione la sua eredità. Tante sono le ulteriori speculazioni che sono state fate nel corso dei secoli, ad ogni modo, quello del detenuto dalla maschera di ferro è rimasto un mistero irrisolto, sepolto insieme a Luigi XV, l’ultimo ad essere a conoscenza della verità del prigioniero misterioso, protagonista a suo dire ,di una faccenda di poco conto.

Raffaello Quarto

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