L’abitato antico, assediato da un turismo inconsulto, mostra la fragilità strutturale del suo tessuto urbanistico

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Tra le deleghe assessorili, conferite dal Sindaco, dott. Sollecito, ai componenti dello staff giuntale, compare anche quella della “Promozione del Centro Storico”. In cosa si sostanzi questo incarico è poco chiaro, anche perché è connesso a quello dello Sviluppo turistico e del Marketing territoriale. E’ certamente auspicabile una diversa prospettiva per una più confacente valorizzare del primitivo territorio urbico, purchè non si riduca a favorire in quell’ambito così dimensionato, un tempo vivacizzato da veri abitanti e botteghe a corredo, esasperate attività di ristorazione e gastronomiche e dilaganti B&B, a tutto discapito di abitazioni. Si prenda, dunque, consapevolezza del degrado che si è impossessato del nostro piccolo borgo storico per effetto del pressante maglio di un turismo selvaggio e stagionale, se non a ora, e da un progressivo incremento di traffico automobilistico i cui mezzi vanno a ingombrare interamente ogni spiazzo disponibile. Non è più tempo, come fatto in tutti questi anni della gestione Depalma, di attrarre un flusso turistico in termini meramente quantitativi e puramente occasionale. Obiettivo rivelatosi completamente miope, perché se ha dato un qualche risultato nel breve termine, fa riemergere, ormai, problematiche e contraddizioni dovute a criticità da tempo in essere: spazi mal gestiti, tracciati viari con basole sconnesse, stradine e vicoli di cui si sono appropriati alcuni privati, luoghi fragili impiegati in modo inadeguato, spazi verdi negletti, aree pubbliche usate in modo improprio e sciatto. E, a dimostrazione si rappresenta la vicenda che ha interessato da poco la zona interna dell’antico contesto urbano, cui comunque sono connesse gravi problematicità da anni avvertite e mai risolte.

Nel bel mezzo dell’estate agli inizi del mese di luglio la strada di via Lecce, nel tratto tra via Cattedrale a Piazza Meschino, è stata inibita alla circolazione automobilistica mediante due transenne poste all’inizio e alla fine del tratto viario sottoposto al divieto di transito. Più tardi si venne a sapere che dette transenne erano state poste a causa del distacco di calcinacci dall’arco sovrastante i civici n. 11 e 17, in conseguenza di un intervento, nei primi giorni di maggio scorso, del corpo dei Vigili del Fuoco che mise in sicurezza la fabbrica edilizia. Tra l’altro, prescriveva una urgente manutenzione della parte dell’intradosso dell’arco inserito nel fabbricato privato a un piano, allo scopo di eliminare i rischi rilevati per la pubblica incolumità. Strano che per una tale incidentalità non sia stato adottato alcun provvedimento ordinatorio di chiusura completa della sezione stradale, a norma dell’art. 54 del D.Lgs. n.267/2000, a cura del Sindaco, in qualità di titolare di funzioni statali delegate per la tutela della incolumità dei cittadini. Solo con l’approssimarsi delle tradizionali festività patronali, il pomeriggio del 12 agosto, è giunta sul posto una pattuglia di vigili urbani per assicurare il concatenamento di alcune transenne, impiantate appunto sotto l’arco compromesso, per impedirne non solo la circolazione veicolare ma anche il passaggio pedonale. Paradossalmente le unità immobiliari con ingresso sotto l’arco medesimo sono continuate liberamente a essere abitate da famiglie, mancando l’emissione di un’ Ordinanza di sgombro da parte del Sindaco, finalizzata a prevenire ogni pericolo per l’incolumità sia degli occupanti le abitazioni che dei passanti. Forse il dott. Sollecito non sarebbe stato reso edotto di tale inconveniente, giacchè interessava un edificio privato i cui proprietari sarebbero già stati preavvertiti dell’urgenza dell’esecuzione dell’intervento di manutenzione alla propria fabbrica? O forse era impegnato, in quel periodo di elevata calura estiva, a contrattare con la sua cordata politica la formazione del nuovo governo cittadino e non aveva tempo di occuparsi di tale faccenda?. Chissà! Sta di fatto, che solo il 23 agosto il Dirigente del 3° Settore, ing. Carrieri, ha disposto, con apposita sua Determina, l’affidamento a un’impresa locale, per l’importo di euro 4.000,00, i lavori di sistemazione dell’intradosso dell’arco per evitare la caduta di altro materiale edilizio dalla fabbrica. Così l’opera di stilatura dei giunti dell’intradosso è stata eseguita i giorni di fine agosto al termine delle ferie estive. Nel corso dell’ultimo periodo di chiusura di Via Lecce, allo scopo di garantire la pedonalizzazione nel quartiere, particolarmente nei giorni della festa patronale, è stato riaperto il nuovo cancello in ferro posto sotto l’arco dell’ex Palazzo Vernice che consente l’accesso al percoso stradale che da Via Lecce sbocca su Via Spirito Santo, attraverso Vico Corsignano. Quel tracciato viario pubblico, dopo circa settant’anni è stato ripristinato a spese delle casse comunali, con un costo di euro 15.000,00, a cura del Dirigente ing. Gallucci, nel trascorso tempo delle festività natalizie 2021/2022. Tuttavia, nonostante la propagandata inaugurazione della riconsegna ai cittadini di quel tratto stradale, ormai ai più sconoscito, al termine del periodo natalizio, durante il quale un operatore del servizio civico ebbe a presidiare il sito, il cancello sotto l’arco dell’ex Palazzo Vernice, fu subito richiuso. Così l’accesso alla strada pubblica di vico Corsignano tornò a essere inibita ai pedoni intenzionati a spostarsi da Piazza Meschino a Piazza Costantinopoli utilizzando quel percorso, anziché allungare per Via Lecce e Via Cattedrale.

Primitiva e nuova chiusura del varco sotto il palazzo ex Vernice sul collegamento stradale via Lecce – via Spirito Santo

Dunque, sia in questa circostanza come anche nel precedente mese di dicembre quando si è deciso di ripristinare lo sbocco della viabilità da Vico Corsignano a Via Lecce, il Comune si è fatto carico di consistenti esborsi dal proprio bilancio, intervenendo, perfino, su fabbriche di proprietà privata, allo scopo di consentire la regolare transitabilità in una significativa zona della città medievale.
Non v’è, pertanto, alcuna ragione che si mantenga in essere quel cancello che è di ostacolo alla percorribilità di una strada pubblica cui il Comune deve, oltretutto, garantire i servizi e le utenze dovute ai proprietari di unità immobiliari che hanno apertura su quel collegamento viario. Quello non è un cortile all’interno di un comprensorio abitativo privato, ma una normale strada comunale. Parimenti non si comprende perché con i lavori eseguiti dalla Società Cooperativa ARL di Gioia del Colle, disposti dall’ing. Gallucci, per la rimozione dei resti murari appartenti a privati, indispensabile a rispristinare la transitabilità di vico Corsignano, attraverso l’arco sottoposto all’ex Palazzo Vernice, non si sia anche rimossa la cortina muraria che impedisce la ricongiunzione, su quel sito, anche di Vico Saraceno che si apre da via Cattedrale. Allo scopo si produce una piantina che illustra chiaramente l’antico incrocio stradale di Vico Corsignano, Vico Saraceno e Vico Concezione perché ci si adoperi a riaprire al pubblico anche quell’antico Vico.

Graficazione originaria del tratto terminale della strada pubblica, ove s’incrociano Vico Concezione, Vico Corsignano e Vico Saraceno, sul collegamento Via Lecce -Via Spirito Santo-Via Cattedrale

Vico Saraceno, visto da via Cattedrale, chiuso a metà percorso da un cancello che privatizza l’area e impedisce lo sbocco sull’incrocio stradale con Vico Concezione ostruito e Vico Corsignano oggi transitabile

Anche quest’ultimo Vico Concezione, infatti, è ostruito dalla metà del secolo scorso a motivo di un vasto ammasso di fabbriche diroccate, parti strutturali di civili abitazioni inagibili, come è possibile rilavare dalla foto.

Eppure non sono mancati propositi di avvio di opere provvisionali onde garantire la sicurezza di quel sito e la stessa riapertura alla circolazione del Vico Concezione per il collegamento con Via Lecce. Le prime Ordinanze del Sindaco Depalma per il risanamento di quella zona, prospiciente via Spirito Santo, risalgono, nientemeno, che nei primi mesi del 2013, appena a breve distanza dal suo insediamento. E ce ne sono state delle altre più recenti alla fine del 2019 a firma del Dirigente, ing. Trematore, senza aver conseguito utile esito circa lo sgombero di tutto quel materiale edilizio ivi presente e la messa in sicurezza di Vico Concezione. E non se n’è fatto niente neppure dopo che Depalma incaricò, con Delibera di Giunta della Vigilia di Natale del 2015, lo stesso Dirigente di mettere a punto un progetto di rifacimento e riordino della rete viaria del Centro Antico. Gli premeva, infatti, che l’avvio delle prime opere di ripristino e riqualificazione viaria del centro antico potesse avvenire già prima della scadenza del suo primo mandato (maggio 2017).

E così, ancora, si è continuato nel corso del suo secondo mandato col prospettare, anche nei piani annuali delle opere pubbliche, l’intervento di risanamento delle strade del centro storico che finora non c’è mai stato. Ancorchè, nel marzo 2016, sia stata approntata una delibera giuntale con cui Depalma dispose l’approvazione di uno studio di fattibilità, prodotto dall’Ufficio Tecnico comunale, per la sistemazione delle strade del centro storico che previsionava un impegno di spesa di euro 1.050.000,00. E di recente non sono mancati altri provvedimenti di conferimento di incarichi progettuali per la risistemazione e riqualificazione dell’intero sistema viario del borgo antico, questa volta, però, affidati a progettisti esterni, considerato che, a dire degli stessi responsabili del Settore, la Struttura tecnica del Comune non è in grado di provvedere alla redazione di tali progettazioni. E a tal proposito è possibile annotare un incarico a favore dell’arch. Mauro Saito di Bari, con Determina n. 236 del 29.12.2020 a firma dell’ing. Trematore, per la progettazione di opere di riqualificazione dell’area di Vico Concezione nel Centro Antico, per un importo di oltre euro 76.000,00. E, perfino, un incarico nei confronti dell’arch. Maria Claudia Bufo di Bari da parte dell’ing. Gallucci, in data 22.12.2021, per una spesa di euro 5.000,00, attinente a una prestazione di coprogettazione e condirezione dei lavori per l’appalto di opere di “Riqualificazione di varie strade del centro storico” da finanziare con il contributo di euro 273.643,11 assegnato dalla Regione per l’attuazione del Piano regionale “Strada per Strada ” (DGR n. 986 del 16.06.2021).

E, allora, è d’obbligo chiedersi: in che cosa si sono concretizzati questi affidamenti di prestazioni professionali e se realisticamente sono stati redatti e approvati dal governo cittadino gli accennati progetti di recupero e riqualificazione dei tracciati viari del Centro Antico?. Al tempo stesso fa specie rilevare il grave stato di dissesto che presenta l’articolazione stradale del borgo a causa dell’intenso traffico veicolare cui è sottoposta. Tant’è che non si può escludere che le forti sollecitazione degli automezzi, specie quelli furgonati che trasportano merci da consegnare agli esercizi commerciali, possano originare fessurizzazioni e lesioni ai muri anche portanti degli edifici privati.
Non è forse attraverso l’esecuzione delle tanto attese opere di ristrutturazione viaria e ambientale che si debba procedere concretamente per una seria salvaguardia e promozione del caratteristico paesaggio medievale di Giovinazzo?

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