Cartolina storica della spiaggia in località “La Cappella
L’intervento, dal roboante titolo “Riconversione ciclopedonale di collegamento dell’area residenziale pubblica di via Firenze con rifunzionalizzazione dell’area a verde pubblico di via Papa Giovanni XXIII”, non pare prosegua. Né si conosce la ragione del ritardo nell’esecuzione dei lavori da parte dell’appaltatore, l’impresa BITELLA S.r.l. di Ginosa (Ta). L’opera, compresa nella più ampia progettazione urbanistica ad iniziativa della Città Metropolitana nel programma “Abitare i borghi: luoghi dell’acqua e della cultura” è finanziata con un’assegnazione di € 614.100,00 di provenienza del PNRR e con l’apporto di € 75.900,00, dal bilancio comunale. E’ un progetto approvato dalla Giunta Sollecito, sin dal dicembre 2022 (DGC n.234/2022), che prevede la costruzione di una ciclopedonale di collegamento tra l’area urbana nelle vicinanze di via Firenze e la zona periferica della località “La Cappella” che dovrebbe essere completamente sistemata e funzionalizzata a verde pubblico. Il cantiere per il tramite del progettista, nonché Direttore dei Lavori, Arch. Ciocia Koltsidas Giuseppe di Bari, è stato aperto il 18 gennaio 2024 con il vincolo a carico dell’impresa appaltatrice di portare a termine la realizzazione entro 300 giorni da tale data.
Allo stato si è provveduto a riconvere a una specie di corsia ciclopedonale il tratto di marciapiede di via Bari, lato mare, fino alla località Ponte e il segmento terminale di via Papa Giovanni XXIII. Invece, l’area da rifuzionalizzare a parco pubblico in località “La Cappella”, fino al confine con la cala Santo Spiriticchio, è recintata da una reticolo in plastica rosso e, in parte, da reti metalliche, senza che sia stata posta in essere alcuna altra opera a parte lo sradicamento delle piante ivi esistenti e alcuni lavori di risistemazione di cordoli e un movimento terra per farne una pista ciclistica anche rialzata.
Con un provvedimento del Dirigente del 3° Settore, a settembre scorso (D.D. n.147/2024), l’impresa Bitella, come da sua richiesta, è stata autorizzata a subappaltare i lavori di arredo a verde dell’area stessa, per un importo di poco meno di € 150.000,00, escluso IVA, alla ditta GRI.MA di Terlizzi.
Non è possibile, comunque, poter rilevare se la ditta GRI.MA sia mai entrata in cantiere per porre in essere un qualche lavoro preliminare per la piantumazione di nuove essenze, anche perché sul cartello che segnala i termini e le condizioni dell’appalto, aggiudicato a seguito gara, per un importo di € 521.522,84, IVA inclusa, non risulta alcuna segnalazione dell’avvenuto subappalto alla ditta GRI.MA medesima.
Può essere che un cantiere rimanga abbandonato così a lungo senza alcuna adeguata protezione e segnalamento stradale che lo confini? L’area stessa è invasa in certe parti da sterpaglia secca cui si accumulano anche rifiuti.
Perché tanto ritardo nella definizione di un appalto anche di un certo valore per quel che è l’impegno economico dell’opera, in parte anche di provenienza delle casse comunali?
Giuseppe Maldarella















