Appena qualche giorno fa la Giunta Comunale, su proposta dell’Assessore ai LL.PP., Depalo, ha approvato, con delibera n.241/2023, il progetto di fattibilità tecnico-economica per la “Riqualificazione del verde urbano sui Lungomare e in Piazza Garibaldi” per un costo complessivo di € 691.000,00.
La redazione tecnica è opera dell’ing. Marilena BAVARO, appositamente incaricata dal Dirigente, ing. Carrieri (D.D. n.35 del 6 marzo 2023) con onorario di € 12.149,28. Il costo della commessa è coperto dal contributo erogato, già agli inizi del 2022, dall’Agenzia nazionale per la coesione territoriale, in forza del D.P.C.M. 17.12.2021. Infatti, detta Agenzia, in esecuzione del D.L. 121/2021, ha avuto in gestione consistenti risorse da ripartire, in particolar modo, a tutti i Comuni delle Regioni del Sud con lo scopo di finanziare progettazione di opere e/o indire concorsi d’idee per interventi finalizzati alla coesione territoriale, secondo le modalità procedurali riportate nel Titolo VI – Capo IV del D.Lgs. n.50/2016 (Codice degli Appalti).
Al Comune di Giovinazzo è spettato un contributo di € 72.146,26 da destinare, appunto, a un processo di progettazione o concorso d’idee utile per la partecipazione ai bandi attuativi del PNRR. Al riguardo non ho riscontrato un formale atto decisionale dell’organo politico di come spendere tale assegnazione finanziaria o d’indirizzo a possibili iniziative di progettazioni di un certo interesse. Per contro è emerso che scelte in proposito sono state fatte dall’ing. Carrieri che, in autonomia funzionale, quale Dirigente del Settore “Gestione del Territorio”, ha ritenuto di impegnare quella posta d’entrata in bilancio con l’individuare due ambiti d’intervento. Un primo intervento, con l’incaricare l’ing. Marilena Bavaro per la redazione del progetto di fattibilità tecnica di cui si è fatto sopra cenno. Il secondo, invece, ha riguardato l’ammodernamento infrastrutturale dell’area cui ha sede tanto il mercato giornaliero che il posto di Polizia Locale, la cui progettazione è stata ripartita tra due professionisti: l’ing. Vitangelo BAVARO, per un preliminare di fattibilità e progetto definitivo sotto l’aspetto architettonico e impiantistico (D.D. n.36/2023 con un onorario di € 31.402,80) e l’ing. Michele TATULLI per lo studio di fattibiltà e progetto definitivo della ristrutturazione dell’intero complesso immobiliare (D.D. n. 37/2023 con il compenso di € 20.488,00).
Tralascio ogni considerazione circa la soluzione di frazionare l’incarico professionale nonostante il lavoro ingegneristico ha a riferirsi all’unico compendio immobiliare di via dei Cappuccini. Anche perché non pare siano state rassegnate le rispettive carte progettuali da parte dei due ingegneri incaricati. Per questo la mia osservazione si limiterà allo studio di fattibilità rassegnato il 3 ottobre u.s. dalla progettista alla Direzione comunale committente che si è, subito, premunita di farlo recepire dalla Giunta, mediante il deliberato sopra menzionato, il 18 ottobre scorso.
Mi ha sorpreso, infatti, che l’opera di analisi tecnica con relativo quadro economico, ammontante a ben € 691.000,00, elaborato per la circostanza, afferisca alla riqualificazione del verde pubblico lungo i percorsi costieri a nord e a sud della città oltre che in piazza Garibaldi, diversamente dall’obiettivo dell’incarico affidatole con D.D. n.35/2023. Per quanto si ricava dalla Determina in parola, oggetto della prestazione professionale sarebbe dovuto essere lo studio di fattibilità tecnica ed economica per la sistemazione del Lungomare di Levante e dell’area di risulta in via delle Filatrici, in Zona D.1.3.
E’ da presumere che, a incarico avvenuto, alla professionista le sarà stato impartito, invece, di elaborare una valutazione preliminare per la valorizzazione del verde sui viali lungo la costa e in piazza Garibaldi, anziché definire un recupero infrastrutturale del tratto di Lungomare di Levante e dello slargo di via delle Filatrici.
Non si ha modo di comprendere se la variazione dell’ordinazione e della ntura stessa della prestazione, alla professionista sia stata originata dalla Direzione tecnica che, in precedenza l’aveva investita o da parte dell’Assessorato che ha ritenuto utile, invece, disporre di altra progettazione al posto di quella negoziata. E, comunque, non è neppure possibile costatare quale sia stata la procedura amministrativa mediante la quale è intervenuta la modifica della commessa progettuale e dello stesso profilo professionale dell’incarico, considerato che i criteri di stima del compenso convenuto sarebbero ben diversi da quelli previsti per il lavoro di cui la progettista si è dovuta occupare di fatto.
Certo è che l’Assessore Depalo, nella sua relazione ai colleghi di Giunta, ha asserito che il progetto sottoposto all’approvazione è “conforme alle direttive dell’Amministrazione”. Dunque, dovrebbe esserci stato un qualche atto d’indirizzo politico che ha indotto la redattrice a produrre un progetto diverso da quello commissionato dal Dirigente con la D.D. n. 25 del 16.02.2023.
Ma a parte questo, credo sia lecito chiedersi: le pogettazioni delle due opere, appena segnalate, potranno avere un seguito? Per meglio intendere: Saranno inserite nel prossimo piano triennale dei Lavori Pubblici 2024-2026, potendo attingere per i necessari e consistenti finanziamenti a disponibilità economiche di provenienza regionale o a Fondi di sviluppo europei e, quindi, poter essere portate a esecuzione?
Giuseppe Maldarella