Oramai il flop delle vetture elettriche non fa più notizia. Gli elevati costi, l’autonomia limitata e i lunghi tempi di ricarica sono i fattori principali che influenzano i cittadini italiani ed europei rafforzando il loro scetticismo. Tuttavia ieri nella strada che condurrà alle zero emissioni dopo il 2030 è arrivata una svolta.
Con una lettera rivolta ai paesi membri dell’Unione Europea, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha annunciato che entro la fine del 2025 ci sarà la revisione del regolamento su auto e furgoni, un passo importante che condurrà all’addio definitivo alle vetture con motori termici entro il 2035. L’obiettivo che si è prefissata l’UE è il taglio delle emissioni entro il 2030 che corrispondono rispettivamente al 55% per le auto nuove e al 50% per i veicoli leggeri.
La leader del Vecchio Continente apre dunque a un cambiamento più radicato a favore di biocarburanti e di e-fuel che certifica anche come la strada che conduceva alle utilitarie elettriche sia stata un fallimento. Il Parlamento europeo ha accolto la richiesta della Germania che è in prima linea sugli e-fuel, l’idrogeno green su cui aziende tedesche come Porsche e Siemens stanno investendo da un lustro.
Per rendere l’idea i biocarburanti, promossi dall’Italia, sono combustibili liquidi o gassosi ottenuti da biomasse ovvero fonti rinnovabili come piante, oli vegetali, alghe, residui agricoli o rifiuti organici. La nostra penisola è sì a favore di un passaggio all’elettrico ma graduale, ragion per cui si è schierata a favore dei carburanti alternativi.
Gli e-fuel sono carburanti sintetici risultanti da una combinazione chimica di idrogeno e anidride carbonica. Per produrlo si utilizza la CO2 catturata dalle fabbriche: così facendo, questo carburante è a emissioni neutre, ovvero non crea nuove emissioni ma ricicla quelle che sono state già prodotte. Tra i vantaggi di questo nuovo carburante rientrano il potenziale di energia rinnovabile disponibile ed emissioni nette ridotte; dall’altra parte però le vetture alimentate da e-fuel saranno più costose, non contribuiranno alla riduzione delle emissioni tossiche nell’aria e dipenderanno da fonti rinnovabili.
Il cambio di rotta voluto dalla von der Leyen fa sorridere Germania e Italia, le cui industrie automobilistiche potranno continuare a investire con tempi di produzione e sviluppo più lunghi.
Paolo Gabriel Fasano









