La Gioconda di Montecitorio diventa simbolo nazionale

Approvato provvedimento bipartisan promosso da Costa e Caramiello

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Durante il convegno “La Gioconda di Montecitorio: Quando l’Arte diventa Patria“, organizzato dalla XVIICommissione Arte del Senato, è stato annunciato l’approvamento di un importante provvedimento per la valorizzazione delle opere d’arte presenti nelle sedi istituzionali. L’iniziativa, promossa dal Vicepresidente della Camera Sergio Costa e dal deputato Alessandro Caramiello, ha raccolto il sostegno di oltre 100 parlamentari di diversi schieramenti politici.

La “Gioconda di Montecitorio“, anche nota come “Gioconda Torlonia“, rappresenta simbolicamente tutte le opere d’arte che abitano i palazzi istituzionali, spesso sottovalutate nel loro potenziale comunicativo. Si tratta una copia, con possibile approvazione se non mano dello stesso Leonardo da Vinci, della più famosa ed enigmatica opera conservata nella capitale transalpina. Il provvedimento mira a trasformare questo patrimonio artistico in un sistema di valorizzazione culturale e identitaria. All’incontro hanno partecipato il senatore Orfeo Mazzella, il prof. Pietro Quattriglia Venneri, Antonello Di Pinto e Michela Colucci, evidenziando la necessità di ripensare il rapporto tra arte e istituzioni.

Il cambio di paradigma è significativo: l’arte istituzionale non sarà più un elemento decorativo, ma parte integrante dell’identità nazionale e biglietto da visita culturale per delegazioni internazionali e cittadini. L’iniziativa vede la cultura come strumento di diplomazia e coesione sociale, aprendo scenari inediti con percorsi culturali, visite guidate e progetti educativi nelle scuole.

La natura bipartisan del provvedimento è particolarmente significativa in un momento di frammentazione politica, dimostrando come l’arte possa essere terreno di incontro e dialogo costruttivo. Il convegno ha segnato l’inizio di una nuova stagione per l’arte pubblica italiana, dove le opere custodite nei palazzi istituzionali diventeranno protagoniste attive nella costruzione dell’identità culturale del Paese, simbolo della capacità italiana di innovare rispettando la tradizione.

L’impatto del provvedimento si estenderà oltre i confini nazionali, trasformando i palazzi istituzionali italiani in veri e propri musei diffusi. Visitatori e delegazioni straniere potranno così scoprire un patrimonio artistico fino ad oggi nascosto, contribuendo a rafforzare l’immagine dell’Italia come culla dell’arte e della cultura nel mondo. Una strategia che unisce valorizzazione del patrimonio e promozione turistica, creando un circolo virtuoso per l’economia culturale del Paese.

Carlo Coppola

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