Della mia dolce Armenia – Un viaggio fotografico nell’anima di un popolo millenario

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Un evento culturale di grande risonanza si appresta ad aprire le sue porte a Ruvo di Puglia (Provincia di Bari), invitando il pubblico a un viaggio intimo e profondo nell’anima di una nazione antica. Giovedì 12 giugno, alle ore 19:00, l’ex Convento dei Domenicani sarà la cornice suggestiva per l’inaugurazione di “Della mia dolce Armenia“, la mostra fotografica di Andrea Ulivi, realizzata in collaborazione con Versiliadanza, che si inserisce all’interno del Festival Internazionale di Danza Contemporanea “Le Danzatrici”. Un’esposizione che si configura non solo come una collezione di immagini, ma come un vero e proprio atto d’amore, una testimonianza visiva di un legame indissolubile tra un artista e una terra che lo ha rapito fin dal primo sguardo.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito di “Focus Culture“, un progetto dedicato all’Armenia che mira a esplorare le molteplici sfaccettature di questa Nazione ricca di storia, spiritualità e tradizione. La mostra di Ulivi, con le sue quaranta fotografie in bianco e nero scattate tra il 2009 e il 2014, rappresenta uno dei pilastri di questa celebrazione culturale, offrendo una prospettiva unica e profondamente personale sul paese caucasico.

Andrea Ulivi, fotografo di grande sensibilità e acume, ha intrapreso il suo primo viaggio in Armenia nel 2008. Fu un incontro che trascendeva la semplice scoperta geografica; fu un’immersione in un mondo che lo conquistò immediatamente e senza riserve. L’Armenia lo ha profondamente stupito e affascinato, generando un innamoramento che l’artista descrive come un rapporto profondamente autentico e affettivo. Questo innamoramento incondizionato ha plasmato la sua visione, spingendolo a indagare non solo i paesaggi, ma soprattutto l’essenza di un popolo, la sua storia millenaria e la sua profonda spiritualità.

L’obiettivo primario di Ulivi in questo progetto è stato quello di indagare i luoghi e di porsi in ascolto dell’anima di quel popolo. Un’ambizione nobile che si è tradotta in una ricerca fotografica che va oltre la mera documentazione. Le sue immagini non si limitano a catturare ciò che è visibile agli occhi, ma cercano di rivelare ciò che è percepibile al cuore: le tracce di un passato antichissimo, la resilienza di una cultura forgiata dalle avversità, e la forza di una fede che ha saputo resistere al tempo.

Due sono i grandi temi toccati dall’artista in questa serie fotografica: la vita di un popolo antichissimo e i luoghi sacri che hanno costituito la sua identità, la sua armenità e la sua spiritualità. Ogni scatto diventa così un frammento di un racconto più ampio, un tassello di un mosaico che compone un ritratto sfaccettato e commovente dell’Armenia. Le fotografie di Andrea Ulivi sono permeate di un rispetto quasi reverenziale per i luoghi e per le persone che li abitano. Nel suo sguardo c’è un desiderio autentico di comprendere, di entrare in risonanza con l’anima di chi sta davanti all’obiettivo.

Il fotografo concepisce la fotografia come una forma di interrogazione continua. Le sue immagini non sono risposte preconfezionate, ma piuttosto interrogativi visivi che invitano l’osservatore a riflettere, a porsi a sua volta delle domande. Questo processo di interrogazione continua è il motore della sua creatività, la linfa vitale che anima ogni suo scatto.

La relazione tra fotografo e soggetto è, per Ulivi, di fondamentale importanza. Il fotografo non riuscirebbe a catturare un’immagine significativa se non riuscisse a stabilire un rapporto autentico con il soggetto, sia esso una persona o un luogo. La fotografia non è un atto meccanico, ma un’esperienza profondamente umana che richiede un coinvolgimento emotivo e spirituale. Quando egli punta il suo obiettivo, non sta semplicemente inquadrando una scena; sta cercando una connessione, un dialogo silente con ciò che gli sta davanti.

Il suo atto di fotografare è intrinsecamente legato a una domanda profonda rivolta al soggetto: “chi sei tu che stai davanti a me, chi sei tu per me tanto da starti davanti?”. Questa interrogazione, intrisa di rispetto e curiosità, riassume l’essenza del suo lavoro. Ogni persona, ogni luogo, ogni oggetto immortalato dalla sua macchina fotografica diventa un interlocutore, una fonte di ispirazione e di conoscenza. È attraverso questa interazione che si riesce a cogliere l’autenticità, a rivelare la bellezza nascosta e a trasmettere un senso di profonda intimità.

Le quaranta fotografie in bianco e nero che saranno esposte all’ex Convento dei Domenicani non sono solo testimonianze visive, ma veri e propri dialoghi muti con l’Armenia. Il bianco e nero, scelta stilistica predominante nell’opera di Ulivi, contribuisce a creare un’atmosfera senza tempo, accentuando il senso di storia e spiritualità. L’assenza di colore permette all’osservatore di concentrarsi sulle forme, sulle texture, sulle espressioni, sul gioco di luci e ombre, rivelando l’essenza stessa dei soggetti e dei paesaggi.

Attraverso gli occhi dell’artista, il pubblico avrà l’opportunità di esplorare i monasteri antichi scavati nella roccia, le chiese millenarie che si ergono come sentinelle silenziose, i volti segnati dal tempo e dalla storia di un popolo che ha affrontato e superato indicibili prove. Ogni immagine è un invito a riflettere sulla fede, sulla resilienza, sulla bellezza della tradizione e sulla profondità della cultura armena.

La mostra “Della mia dolce Armenia” è più di una semplice esposizione fotografica; è un invito a un’esperienza immersiva, un’opportunità per il pubblico pugliese e non solo di connettersi con una terra lontana, ma allo stesso tempo profondamente vicina per la sua ricchezza umana e spirituale. È un ponte tra culture, un dialogo visivo che trascende i confini geografici e linguistici.

L’inaugurazione del 12 giugno sarà un momento significativo per celebrare non solo l’arte di Andrea Ulivi, ma anche la cultura armena nella sua totalità. Il progetto “Focus Culture” dedicato all’Armenia dimostra l’importanza di promuovere la conoscenza e l’apprezzamento delle diverse espressioni culturali che arricchiscono il panorama globale.

In un’epoca in cui le immagini sono onnipresenti e spesso effimere, queste fotografie si distinguono per profondità, autenticità e capacità di suscitare emozione. Esse sono il frutto di un’indagine sincera, di un amore profondo e di una ricerca costante della verità. Un’occasione imperdibile per lasciarsi guidare dallo sguardo sensibile di un artista che ha saputo cogliere e restituire con grazia l’anima di un popolo e trasformarla in pura poesia visiva.

La mostra sarà visitabile fino al 5 luglio, offrendo ampie opportunità a tutti coloro che desiderano intraprendere questo affascinante viaggio nel cuore dell’Armenia, attraverso gli occhi e l’anima di Andrea Ulivi, un’esperienza che nutrirà la mente, emozionerà il cuore e lascerà un segno indelebile.

M. Siranush Quaranta

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