ULTERIORI OPERE PER L’ADEGUAMENTO STRUTTURALE DEL VECCHIO PALAZZETTO DELLO SPORT DI GIOVINAZZO

LA RIQUALIFICAZIONE DEL SITO, “A SPIZZICHI E BOCCONI”, È COSTATA IL DOPPIO DEL PREVISTO ED È DURATA BEN 5 ANNI

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Nonostante la sua inaugurazione, a dicembre scorso, dopo il collaudo delle importanti opere di riqualificazione impiantistica, il vecchio centro sportivo, ora titolato Pala-Palmiotto, sembra necessiti, ancora, di ulteriori opere di completamento per assicurare le normali pratiche agonistiche.

È stato, infatti, messo in atto, ad integrazione dell’iniziale contratto di appalto, un altro ordinativo di prestazioni, individuate in un apposito piano tecnico predisposto dal Settore Lavori Pubblici del Comune, per un importo complessivo di € 56.000,00. Il lavoro, in questione, appena qualche giorno fa, è stato appaltato (D.D. n.71/2026 del 21.05.2025) alla S.r.l. Costruzione MURGOLO, l’impresa che si era aggiudicata l’opera primaria di ristrutturazione dell’immobile, a seguito di gara e relativo contratto, stipulato il 28.11.2019, n. 2722/2019. L’originario progetto esecutivo, redatto dall’ing. Domenico Vestito, dal costo complessivo di € 600.000,00, fu approvato, con delibera n.220 del 21.12.2017, dal governo Depalma che, da tempo, aveva in programma il recupero funzionale del manufatto nel rispetto della vigente normativa CONI. La scelta di mettere mano, finalmente, alla riqualificazione del palazzetto dello sport, costruito negli anni ’70 del secolo scorso, per la verità, fu in qualche modo occasionata dall’autorizzazione, richiesta e ottenuta, di poter dirottare su questo progetto la disponibilità finanziaria di 600 Mila Euro, quale parte dei 2 milioni di Euro, erogati al Comune sui Fondi per lo sviluppo e coesione per la Città Metropolitana di Bari (Conv. N.56878 del 26.04.2017 stipulata tra Decaro e Depalma). Infatti, quella somma di € 600.000,00, precedentemente, era stata destinata alla costruzione di un parcheggio multipiano con annesso centro di cura per tartarughe marine, da edificarsi presso il sito dell’ex Scuola d’infanzia di Via Fossato. Quella decisione politica, particolarmente propugnata da Depalma, naufragò del tutto non essendo stato possibile intercettare investitori privati disposti a concorrere con il Comune a finanziarne la costruzione e farsi carico della gestione di un tale impianto.

Tuttavia parve, da subito, evidente che la progettazione del recupero del vecchio plesso sportivo, per come tecnicamente impostata, si presentasse inadeguata per un completo ripristino tecnico-funzionale, perché condizionata, appunto, all’entità del finanziamento di 600 Mila Euro, che il Sindaco Depalma aveva indicato al progettista, come disponibile, avendo rinunciato alla edificazione del Park multipiano di via Fossato cui era stata impegnata tale risorsa.

Ne è prova il fatto che, a poco più di trenta giorni, dall’avvio del cantiere (21.10.2020) da parte dell’impresa appaltatrice Murgolo S.r.l., il 30 novembre 2020, le lavorazioni edilizie furono sospese per l’insorgenza di alcune difficoltà d’intervento alle strutture della fabbrica. E, dunque, solo a distanza di mesi si potettero riprendere, a seguito di una prima perizia di variante (D.G. n.95 del 18.5.2021) ed, ancora, una seconda di maggior incidenza a distanza di un anno (D.G. n.215 del 15.11.2022).  Entrambe le redazioni periziali furono predisposte dalla Direzione LL.PP. comunale e portarono a modificare il quadro economico dell’opera perché, in sostanza, il costo dell’appalto lievitò sensibilmente di € 296.006,00, attestando la spesa complessiva a € 896.006,00, anziché € 600.000,00, con un aumento del 49% su quella iniziale.

Anche questo incremento, pari a € 296.006,00 del valore dell’appalto, comunque, poté trovare copertura con i Fondi di coesione della Città Metropolitana, reinvestendo su questo intervento tutte le economie di gara rivenienti dalle procedure d’appalto degli altri tre progetti finanziati sempre con il contributo del Patto metropolitano e cioè: la costruzione della pista ciclabile cittadina, la manutenzione straordinaria dell’ex collegio Matteo Spinelli, oggi titolato Cittadella della Cultura e la Sistemazione della Villa Comunale. 

Dunque, ritornando all’attualità, a parte l’aumento delle prestazioni edilizie di cui alle cennate varianti in fase esecutiva dell’originario progetto, la Direzione comunale dei LL.PP. ha provveduto, dietro specifici ordinativi periziali, redatti da funzionari interni alla stessa, ad appaltare tutta una serie di lavori e forniture di arredi sportivi a diverse imprese. Per detti interventi, cui sono compresi la manutenzione delle facciate esterne dell’immobile e la sistemazione dell’area d’ingresso al polo sportivo, il Comune ha speso complessivamente € 300.000, interamente a carico del bilancio corrente.

Ne consegue, sempre che non siano da farsi altre opere di completamento, che il ripristino funzionale del Pala-Palmiotto è costato di fatto all’incirca € 1.200.000, il doppio della previsione progettuale di inizio, computata dall’ing. Vestito, in € 600.000,00.

E ci sono voluti ben 5 anni per portare a compimento, come suol dirsi, a spizzichi e bocconi, l’adeguamento strutturale e funzionale del centro sportivo, avvalendosi di tutta una serie di imprese che hanno lavorato presso l’immobile, oltre alla Murgolo S.r.l. che è ritornata nuovamente sul sito per dar corso a prestazioni, con ogni probabilità, non rilevabili in sede di certificazione di regolare esecuzione dell’appalto, nel luglio 2024.

 

E, per dirla tutta, di quei quattro progetti finanziati con i due milioni di Euro del Patto con la Città Metropolitana, cui sono rimasti non spesi poco meno di € 46.000,00, non ce n’è uno che non sia stato rimodulato, in corso d’opera, con radicali perizie in variante alla progetto approvato.

A cominciare proprio dalla costruzione della ciclovia che fu, perfino, all’epoca titolata Greenway cittadina, cui il progettista nonché Direttore dei Lavori, l’ing. Sante Scaringi, dovette rideterminare l’intero tracciato della pista con l’eliminazione di gran parte dei suoi percorsi, particolarmente quello dell’allaccio con l’altra pista ciclabile del lungomare di levante.

Tutte realizzazioni di opere pubbliche, a dir poco, approssimative non solo sul piano della procedimentalizzazione dei rispettivi appalti che per l’apprezzabilità degli esiti finali delle stesse.

Giuseppe Maldarella

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